Referendum Trivelle, parla l’Azione Cattolica della Diocesi di Mazara: “Necessario integrare le fonti di energia”

Claudia Marchetti

Referendum Trivelle, parla l’Azione Cattolica della Diocesi di Mazara: “Necessario integrare le fonti di energia”

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martedì 05 Aprile 2016 - 16:36

La Conferenza Episcopale Italiana invita ad affrontare la tematica sul referendum del 17 aprile sulle trivelle alla luce dell’enciclica “Laudato sì”. Il segretario della CEI, Monsignor Galatino, ha affermato che da parte dei vescovi non c’è un si o un no al referendum, ma che essi invitano le comunità cattoliche a creare spazi di confronto. Gli adulti dell’Azione Cattolica della Diocesi di Mazara però, ha preso una posizione: “Entro le 12 miglia marine dalla costa non è consentito effettuare nuove trivellazioni. La maggior parte delle concessioni oggi esistenti entro le 12 miglia riguardano l’estrazione di gas metano e solo alcune quella di petrolio. Il quesito referendario si riferisce solamente alla possibilità di concedere l’eventuale rinnovo alla scadenza dei permessi di ricerca già esistenti. Qualunque sia l’esito del referendum, nell’immediato non cambierà nulla, infatti non si avranno sostanziali modifiche dello stato attuale in quanto le prime licenze andranno in scadenza fra cinque anni – affermano dall’AC -. Tutti concordano, anche alla luce di quanto stabilito da 194 stati nella conferenza di Parigi, che la produzione di energia da fonti rinnovabili va aumentata e progressivamente dovrà sostituire la produzione di energia proveniente dagli idrocarburi, ma è indispensabile, per un periodo transitorio, integrare le fonti di energia. Qualunque sia l’esito del referendum il Parlamento potrà sempre decidere come meglio regolamentare la materia. Inoltre non si è fatto un uso consapevole del denaro pubblico, perchè non si è voluto abbinare il referendum alle prossime elezioni amministrative”. I membri dell’Azione Cattolica della Diocesi quindi, invita a riflettere sul paragrafo 165 dell’Enciclica del Papa, laddove specifica: “… in attesa di un ampio sviluppo delle energie rinnovabili, che dovrebbe già essere cominciato, è legittimo optare per l’alternativa meno dannosa o ricorrere a soluzioni transitorie”. Nonostante non ci sia una posizione netta dell’AC, pare che tendino ad optare per andare a votare No al referendum sulle trivelle del 17 aprile.

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