Codici: da revocare l’avviso pubblico del Comune per la nomina di amministratore della Trapani Servizi

redazione

Codici: da revocare l’avviso pubblico del Comune per la nomina di amministratore della Trapani Servizi

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sabato 28 Maggio 2016 - 16:16

E’ privo di fondamento giuridico l’avviso del Comune di Trapani per la nomina di amministratore della Trapani Servizi. E’ quanto afferma l’associazione Centro diritti per il Cittadino, che reputa illegittimo l’avviso, pubblicato qualche giorno fa dall’amministrazione guidata da Damiano, in merito alla individuazione del nuovo Amministratore Delegato della società partecipata che si occupa di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti sul territorio.

L’attività di un A.D. di una s.p.a. non può essere regolato da un contratto di diritto privato a termine – sostengono Zammataro e Maltese, rappresentanti di Codici – in pratica non può essere assunto con contratto di lavoro come se fosse un dipendente del Comune o della società stessa, né può essere sottoposto al contratto collettivo nazionale (CCNL) del personale dirigente del comparto regioni e autonomie locali. Questo perché l’Amministratore Delegato viene eletto invece dal Consiglio di amministrazione (CDA) e prevede una durata di tre esercizi e non tre anni. Inoltre, in barba alla spending review, come pubblicato sul sito della Trapani servizi s.p.a., l’attuale A.D. percepisce un compenso lordo annuo pari ad € 21.349,20 mentre nell’Avviso di selezione è previsto un compenso lordo praticamente raddoppiato pari ad € 43.310,90. L’attività del Codici, associazione nazionale iscritta al CNCU che vanta circa 33000 iscritti, proseguono Zammataro e Maltese – si concretizza in attività di controllo anche degli atti della pubblica amministrazione, in virtù di quel criterio di affidamento che il cittadino tiene nei confronti della pubblica amministrazione. Pertanto è evidente che ogni provvedimento o atto di un ente pubblico debba essere conforme ai principi normativi che ne regolano la materia cui deve guardare. Di conseguenza –  concludono –  riscontrando profili di illegittimità dell’avviso pubblicato, nel nome del principio di cui all’art. 97 della nostra Costituzione, ossia buon andamento della pubblica amministrazione, vero cardine della vita amministrativa e quindi condizione dello svolgimento ordinato della vita sociale, chiediamo che l’amministrazione Damiano revochi il decreto pubblicato perché privo di fondamento giuridico“.

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