Colpo della squadra mobile di Trapani al traffico di droga in provincia. Eseguite nove misure cautelari

redazione

Colpo della squadra mobile di Trapani al traffico di droga in provincia. Eseguite nove misure cautelari

Condividi su:

venerdì 03 Giugno 2016 - 13:10

Nove misure cautelari sono state eseguite questa mattina, dalla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Trapani su disposizione del gip del Tribunale di Palermo. I soggetti in questione sono ritenuti responsabili del delitto di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Al momento, uno tra loro risulta irreperibile.

Le misure restrittive della libertà personale sono state applicate a carico di: Massimiliano Gaspare Salafia (38 anni); Michele Salafia (40); Valentina Margherita Peraino (25); Maurizio Salafia (39), Francesca Incarbona (36); Giuseppe Acabo (33); Pietrino Cherchi (31); Giuseppe Cherchi (26). Tutti nativi di Erice, tranne la Peraino, nata a Marsala.

Le indagini traggono origine da un’articolata attività investigativa avviata dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile e coordinata, inizialmente, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trapani finalizzata alla repressione di reati in materia di stupefacenti, commessi da alcuni giovani soggetti, alcuni dei quali già gravati da precedenti specifici, operanti a Trapani e nei centri limitrofi.

In seguito a una serie di intercettazione a carico degli indagati è stata acquisita una mappatura nell’ambito della criminalità dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo, con particolare riferimento al quartiere Milo, che negli ultimi anni è stato ribattezzato come “il Bronx”. Dopo oltre due anni di indagini, sono stati identificati e, nel marzo 2014, deferiti alla Procura di Trapani 25 soggetti che si sono resi protagonisti di diversi episodi di spaccio di droga finalizzati all’autofinanziamento per l’acquisto di ulteriori sostanze stupefacenti. Tale iniziale attività investigativa, ha condotto all’individuazione dei nove raggiunti oggi da misura cautelare, per i quali nell’Agosto del 2015 la Dda di Palermo aveva richiesto idonee misure restrittive della libertà personale. In particolare, l’attività di indagine ha consentito di accertare l’esistenza di due distinti gruppi delinquenziali, il primo facente capo a Massimiliano Salafia ed il secondo a Giuseppe Acabo, entrambi di Trapani, i quali si sarebbero serviti di amici fidati e familiari per distribuire la droga sul mercato.

Nel corso delle indagini è emerso anche un contatto fra i due gruppi criminali. Infatti, gli stessi pur tenendo differenti canali di approvvigionamento, si sono ritrovati in un rapporto di stretta collaborazione. Accadeva spesso, infatti, che quando a uno dei due gruppi terminava lo stupefacente, a richiesta l’altro glielo forniva temporaneamente anche a credito.

In altre circostanze, inoltre, i due capi dell’associazione concordavano l’acquisto dello stupefacente dallo stesso fornitore, servendosi anche di comuni corrieri per il trasporto in questo centro.

Catania e Palermo rappresentavano le due principali piazze di approvvigionamento della droga, dove Massimiliano Salafia e Giuseppe Acabo erano soliti concordare e negoziare personalmente gli acquisti di stupefacente, versando, anche tramite alcuni sodali, il denaro necessario al fornitore del carico. Accadeva spesso che i due capi riuscissero ad acquistare lo stupefacente anche a credito, per i rapporti fiduciari coltivati nel tempo. Gli stessi due promotori dell’associazione a delinquere organizzavano altresì il trasporto dello stupefacente a Trapani, servendosi spesso di soggetti incensurati e insospettabili.

In concomitanza con il rifornimento di hashish e cocaina, i vari associati provvedevano sia al confezionamento che alla vendita dello stupefacente, tenendosi in costante contatto telefonico con i due capi. Come emerge dalle intercettazioni, le due organizzazioni curavano molto attentamente la contabilità giornaliera, sollecitando e riscuotendo dai propri sodali e dai clienti i crediti insoluti.

In tale contesto, emergeva con estrema evidenza che nel cosiddetto “Bronx”, si consumavano svariate attività illecite e si era costituito, di fatto, un“supermercato a cielo aperto” ove si vendeva qualsiasi tipo di droga.

Nel corso dell’attività investigativa, sono stati effettuati 6 arresti in flagranza di reato e, a ulteriore conferma di quanto emerso dalle intercettazioni, sono stati sequestrati oltre 300 grammi di cocaina, 3 kg di marijuana e circa 300 hashish.

L’indagine ha accertato anche che il giro d’affari era di oltre 70 mila euro ogni sei mesi. Le partite di droga arrivavano in provincia con cadenza settimanale.

I prezzi che le due associazioni a delinquere imponevano per la droga erano di 90 euro al grammo per la cocaina, 10 euro al grammo per l’hashish e 7 euro al grammo per la marijuana.

I due gruppi criminali avevano escogitato metodi fra i più disparati per assicurarsi di raggiungere i vari clienti. Si erano serviti talvolta di minorenni: un quindicenne era stato anche tratto in arresto con 33 grammi di cocaina, che trasportava da Palermo a Trapani a bordo di un pullman di linea. Ma anche di insospettabili donne, una delle quali arrestata mentre trasportava lo stupefacente a Pantelleria nascosto dentro uno impianto stereo portatile. Persino una casalinga e la figlia, che erano state tratte in arresto, sempre dalla Squadra Mobile di Trapani, sono state individuate mentre stavano per iniziare l’attività di spaccio e avevano occultato le varie dosi all’interno dei calzini che indossavano.

Condividi su: