Procura di Marsala, si è insediato Vincenzo Pantaleo: “Cosa Nostra ancora radicata”

Vincenzo Figlioli

Procura di Marsala, si è insediato Vincenzo Pantaleo: “Cosa Nostra ancora radicata”

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mercoledì 15 Giugno 2016 - 16:54

Arriva in un momento complicato per Marsala il nuovo Procuratore Capo Vincenzo Pantaleo. Il nome del maresciallo Silvio Mirarchi é stato ripetuto più volte, stamattina, nel corso della cerimonia di insediamento del magistrato scelto dal Csm per guidare la Procura che dall’86 al ’91 fu di Paolo Borsellino. Così come, in diversi interventi, si è insistito sul ruolo che Cosa Nostra continua a ricoprire in questo territorio. Lo ha fatto anche Pantaleo, che ha ricordato come la mafia sia ancora “incisiva, dotata di ingenti risorse economiche e capace di proselitismo”, attiva nel traffico di droga, nel racket, ma anche negli appalti. Il neo Procuratore ha inoltre evidenziato come in diverse aree non si registri ancora un pieno ripudio del fenomeno, ma piuttosto “consenso o accettazione”, ricordando poi la presenza di latitanti storici, come Matteo Messina Denaro, a cui lo Stato continua a dare la caccia da 24 anni. Nella relazione presentata nell’aula “Paolo Borsellino”, Pantaleo ha comunque indicato altri ambiti su cui intende concentrare le attenzioni della sua Procura: la tutela della sicurezza nel lavoro, i reati ambientali e i crimini che colpiscono le fasce più deboli. Tutto ciò, però, conciliando le legittime aspettative di giustizia dei cittadini con la tutela dei diritti dei destinatari delle iniziative giudiziarie, senza indugiare in “personalismi” o nella “ricerca del consenso”. Ai colleghi magistrati, agli avvocati, agli operatori amministrativi, alle forze dell’ordine, il nuovo Procuratore ha promesso rispetto e collaborazione “nella ricerca di un obiettivo comune, l’affermazione della giustizia”. Un messaggio speciale, poi Pantaleo lo ha riservato ai nuovi colleghi d’ufficio (“mi impegnerò a fare in modo che in loro e in me si rinnovi ogni giorno la passione per questa professione”), dedicando anche un passaggio al ricordo di Paolo Borsellino: “Chiunque, come me, ha il privilegio di esercitare le sue stesse funzioni in questa Procura, deve sentire lo stimolo ad esserne all’altezza. E’ questo l’augurio che oggi faccio a me stesso”.

A presiedere la cerimonia di insediamento, il presidente vicario del Tribunale Raimondo Genco (a latere Francesco Paolo Pizzo e Francesca Bellafiore), che ha aperto i lavori con un passaggio dedicato alla memoria di Silvio Mirarchi e alle infiltrazioni di Cosa Nostra sul territorio: “Dalle mafie dobbiamo liberarci. Se non ci riusciamo viene meno lo sviluppo, viene meno il futuro”. Grande apprezzamento per la nomina di Vincenzo Pantaleo è stato espresso anche dal presidente della sezione penale Sergio Gulotta, dal sostituto Anna Sessa (che ha assunto la guida della Procura di Marsala nei sei mesi di “vacatio”), dal sindaco Alberto Di Girolamo, che ha definito l’omicidio Mirarchi “un episodio preoccupante”, ricordando come la mafia non sia stata ancora eliminata. Soddisfatti della scelta del Csm e dell’arrivo di Pantaleo si sono dichiarati anche il presidente dell’ordine degli avvocati di Marsala Gianfranco Zarzana e il presidente della Camera Penale Giacomo Frazzitta, che hanno avuto parole di grande stima per il Procuratore, mentre a nome del personale amministrativo Fabio Maiani ha garantito “piena collaborazione per un servizio di giustizia degno di questo nome”. Per l’occasione erano presenti in aula anche il nuovo presidente del Tribunale di Marsala (non ancora in carica) Alessandra Camassa e il suo predecessore Gioacchino Natoli, che ha voluto sottolineare i risultati ottenuti in carriera da Vincenzo Pantaleo, definendolo “la personificazione di un’idea di magistrato che dimostra come il modello di giurisdizione proposto dalla Costituzione sia non solo vitale, ma vincente”. A margine del suo intervento, Natoli ha annunciato che verosimilmente nei prossimi giorni lascerà la magistratura attiva (attualmente presiede la Corte d’Appello di Palermo) per andare fuori ruolo in modo da poter ricoprire un nuovo incarico che sta per essergli affidato al Ministero della Giustizia. “Quello di oggi potrebbe essere il mio ultimo intervento da magistrato. Sono felice di farlo qui, davanti a tanti amici”.

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