Furbetti e furboni

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Furbetti e furboni

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sabato 18 Giugno 2016 - 07:30

Sgombriamo il campo da ogni possibile equivoco: a noi i cosiddetti furbetti, che timbrano il cartellino e vanno via dal lavoro, a fare spesa, a passeggiare e persino in palestra, fanno schifo. Ci sono poi le sottocategorie, quelli che fanno schifo in maniera, non so se ci capite, collegiale. Sono soggetti che oltre a truffare per proprio conto lo Stato che li paga (cioè tutti noi), truffano anche per conto terzi: vanno nell’apposita macchinetta e infilano i cartellini dei colleghi che glieli hanno consegnati per la bisogna. Che volete, un piacere ad un collega non si rifiuta mai. Siamo contenti che vengono individuati e puniti severamente. Ci simo capiti? Vanno puniti nei modi che prevede la legge. Legge che si può anche cambiare inasprendola se è il caso.

Non ci fa schifo allo stesso modo, e ci mancherebbe, ma non ci convince e siamo contrari che il premier Matteo Renzi e la ministra della Funzione Pubblica Marianna Madia organizzino, a due giorni della chiusura della campagna elettorale per i ballottaggi, una conferenza stampa per annunciare che sono state inasprite le pene nei confronti dei “furbetti”. C’era bisogno? Non di inasprire, su quello siamo d’accordo, ma di chiamare a raccolta la stampa per fare l’annuncio? Non sarà forse perché ai noi tutti piace sapere, a volte in maniera qualunquistica e soprattutto quando non ci riguarda personalmente, che qualcuno finalmente (e giustamente) paga? Magari alcuni se ne ricorderanno domenica dentro la cabina elettorale di quanto è bravo il governo? Non dovremmo essere noi che facciamo questo mestiere a dirlo: ma non sarebbe meglio un bel black out mediatico per i politici nell’ultima settimana prima del voto? Non si può fare, lo comprendiamo, ma ogni tanto ci illudiamo e pensiamo di vivere in un Paese normale, dove i furbetti si scoprono, si catturano e si puniscono, senza bisogno di annunciarlo prima in una conferenza stampa

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