Rifiuti, la denuncia del sindaco Giacalone: “Manca la governance a tutti i livelli”

Vincenzo Figlioli

Rifiuti, la denuncia del sindaco Giacalone: “Manca la governance a tutti i livelli”

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mercoledì 20 Luglio 2016 - 13:57

Nella complessa matassa che si intreccia intorno all’emergenza rifiuti in Sicilia, si fanno strada visioni e interpretazioni diverse. C’è chi auspica il commissariamento da parte del governo (soprattutto le frange del Pd vicine al sottosegretario Faraone), magari per imporre d’imperio i termovalorizzatori e chi punta sul trasferimento dei rifiuti in altri territori (M5S). Poi ci sono i sindaci, che assieme agli impiegati chiamati agli straordinari in queste settimane, appaiono come le principali vittime della situazione che si è venuta a creare.

Tra coloro che non ritengono utile né il commissariamento, né l’esportazione dei rifiuti indifferenziati c’è il primo cittadino di Petrosino Gaspare Giacalone, che in queste ore è tornato a denunciare la mancanza di governance “a tutti i livelli”, che si è tradotta nell’incapacità delle istituzioni di trovare strade di buon senso per uscire dal caos, ma anche nella logica dell’emergenza, che tanto comodo fa a certi gruppi d’interesse. Nei giorni scorsi Giacalone ha inviato una nota al prefetto Falco, al Dipartimento Regionale rifiuti e alla Procura della Repubblica, in cui definisce “non più percorribili” le strade fin qui intraprese. In particolare, lo scorso 1 luglio, durante una riunione in prefettura, si decise di autorizzare i Comuni a dirottare i rifiuti presso il centro di trasferenza di Alcamo (gestito dalla ditta D’Angelo Vincenzo srl, socia del Consorzio Piattaforme Riunite) ritenendo fosse una buona soluzione per smaltire le code dei mezzi che dovevano conferire presso la discarica di Borranea. “Sabato scorso ci hanno però comunicato – afferma Giacalone – che non avrebbero fatto scaricare il nostro mezzo”. A ciò si aggiunge che venerdì lo stesso centro di trasferenza aveva chiesto il blocco del conto corrente legato alla gestione commissariale di “Belice Ambiente”. In tal modo, si impedisce l’erogazione degli stipendi agli operatori. “L’ho saputo ieri. A quel punto – spiega ancora il sindaco di Petrosino – ho chiamato il commissario Sonia Alfano che mi ha detto che oggi non avrebbe potuto mandare i lavoratori. Per quanto mi riguarda mi sono stancato di una situazione in cui chi viene presentato come una soluzione finisce per creare problemi”. Il Comune di Petrosino si è comunque attrezzato per raccogliere ugualmente oggi i rifiuti, mentre nelle altre città che fanno parte di “Belice Ambiente” l’astensione degli operatori dalle consuete attività di raccolta ha determinato la paralisi del servizio.

Al di là del “qui e ora”, cosa fare a questo punto? “Da un lato – conclude il sindaco Giacalone – occorre un piano straordinario per recuperare gli accumuli di questi giorni e in questo senso ho già chiesto al prefetto di attivarsi per una ricognizione generale. Dall’altro lato, occorre un piano ordinario sia nell’organizzazione della differenziata sia per il conferimento in discarica. Bisogna dare ai Comuni tempi ben precisi per arrivare a un certo livello di differenziata”.

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