CIA: “Impegni su irrigazione, ma canoni ancora alti”. La protesta degli agricoltori

redazione

CIA: “Impegni su irrigazione, ma canoni ancora alti”. La protesta degli agricoltori

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lunedì 01 Agosto 2016 - 16:16

La Confederazione Italiana Agricoltori di Campobello di Mazara e di Petrosino, in un incontro avuto con l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, ha fatto il punto della situazione in merito alla vicenda del canone irriguo del Consorzio Tp1. Gli agricoltori sono tutti uniti nell’opporsi duramente se non si riesce ad irrigare manifestando anche malcontenti per la rete strutturale fatiscente e per il mancato pagamento per il canone dell’anno 2015. In merito al primo punto, il direttore del Consorzio Tp1 ha preso l’impegno di seguire costantemente l’attività al fine di garantire l’irrigazione, ma rimangono i problemi dei pagamenti per il canone dello scorso anno quadruplicato rispetto agli anni precedenti. “L’agricoltore non può sostenere queste somme in un periodo di crisi. Attualmente il prezzo delle uve non consente neanche di poter iniziare la vendemmia, le cantine non riescono a dare una giusta remunerazione ai soci che conferiscono l’uva, i costi di produzione aumentano in maniera vertiginosa, specie quest’anno che si sono dovuti fare trattamenti in più per poter salvare la produzione – ha affermato il responsabile della CIA di Petrosino, Enzo Maggio -. Sia le uve bianche che le uve nere sono di ottima qualità, ma secondo le previsioni con un quantitativo inferiore rispetto all’anno scorso a causa delle temperature che non hanno favorito la vegetazione della vite. Se aggiungiamo la mancata percentuale di produzione con i prezzi di mercato che rimangono stazionari, possiamo comprendere il disagio dell’agricoltore nel coltivare queste terre e nel pagare ciò che viene imposto da parte del consorzio e da altri enti che chiedono i tributi”.

Mesi fa il ministro Martina era intervenuto in merito al grano italiano, agli agrumeti siciliani e al ciliegino di Pachino, ma per le uve della provincia trapanese non una parola. “Il settore dell’ortofrutta nelle zone di Marsala, Petrosino e Mazara del Vallo, vive il disagio per il mercato che non cambia mai a favore del produttore – ha detto infine Maggio -. Per tutte queste problematiche è necessario che la classe dirigente faccia sentire la propria voce, che sappia fare arrivare un grido di protesta al ministro e ai nostri parlamentari europei. E’ grave quello che sta accadendo nella provincia di Trapani: la scomparsa della viticoltura senza che nessuno se ne accorga. E’ arrivato il momento della dura protesta”.

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