Vendemmia 2016, per la Provincia di Trapani meno quantità più qualità

redazione

Vendemmia 2016, per la Provincia di Trapani meno quantità più qualità

Condividi su:

mercoledì 03 Agosto 2016 - 16:33

La stagione estiva 2016 in Sicilia è stata finora caratterizzata da un clima mite, intervallato da poche perturbazioni e senza picchi eccessivi di calore. Un quadro meteo-climatico che ha favorito un discreto andamento delle fasi fenologiche dei vigneti dell’isola. Un percorso sostanzialmente regolare con le uve che sono arrivate all’inizio dell’invaiatura in salute, grazie all’attenzione e alla cura costante dei vigneti. Si parla di più di 100mila ettari vitati e quasi 10 giorni di vendemmia. Vigneti, che si estendono su zone che variano da 0 a più di 1000 metri di altitudine sul livello del mare. “Più o meno siamo in linea con l’anno scorso, le produzioni sembrano promettere bene in tutte le aree di produzione”, afferma Alberto Tasca, consigliere del Consorzio che opera al centro geografico del triangolo siciliano. Partono bene i vigneti nelle aree di Palermo, Monreale e Menfi, mentre nel ragusano si prospetta un anticipo rispetto agli anni scorsi vista la stagione molto secca anche se ancora è troppo presto per tirare le somme. La provincia di Trapani, la più vitata dell’isola, rispetto al 2015 ha registrato il 40% in meno di pioggia nel periodo invernale, mentre nel mese di maggio si sono registrate precipitazioni che hanno apportato all’incirca 80-90 mm d’acqua.

“Ciò ha sicuramente agevolato la fase vegetativa – spiega Filippo Paladino, vicepresidente del Consorzio – la situazione fitosanitaria è sotto controllo, grazie al costante impegno dei viticoltori nel controllo dei vigneti, probabilmente la produzione sarà meno importante dell’anno scorso in termini quantitativi, ma di sicuro avremo vini di buona qualità. L’annata 2016 sarà probabilmente caratterizzata da un sensibile incremento della qualità e da una produzione inferiore di circa il 10% rispetto all’ultima vendemmia”. “Il periodo di raccolta mediamente tardivo, sia per il Grillo che per il Nero d’Avola, permetterà di godere delle fresche temperature settembrine che aiutano a mantenere ed esaltare fragranza e aromaticità nelle uve – sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio –. Il focus di produzione e comunicazione su queste due varietà autoctone proseguirà anche nella campagna viticola 2016. Sempre più consorziati stanno investendo risorse su queste due vitigni che sono oggi i migliori ambasciatori del valore della produzione Sicilia DOC nel mondo.”

Condividi su: