Agenzie in vendita, scioperano i lavoratori della Snai in Sicilia

redazione

Agenzie in vendita, scioperano i lavoratori della Snai in Sicilia

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martedì 20 Settembre 2016 - 06:59

Le agenzie di scommesse, si sa, sono diventate un fenomeno molto diffuso sul territorio. Difficile tenere il conto dei punti riservati agli appassionati tra Snai, Lottomatica, Eurobet, Bwin e via dicendo. Una moltiplicazione delle opportunità per gli appassionati che non perdono un appuntamento con le proprie “puntate”, ma che al contempo è stato guardato con diffidenza da tanti analisti dei fenomeni sociali, col sospetto che in quest’ambito possano anche infiltrarsi gli interessi illeciti della criminalità organizzata.

Nel frattempo, però, in un momento storico caratterizzato dalla grande difficoltà a trovare lavoro, per tanti giovani del Sud le agenzie di scommesse sono diventate un’alternativa agli impieghi del passato. Stupisce fino a un certo punto, quindi, che sia stato proclamato il primo sciopero del personale dei punti Snai in Sicilia. Ne dà notizia la Fisascat Cisl, spiegando che la mobilitazione è legata agli esiti di un incontro tenutosi nei giorni scorsi con i vertici nazionali dei sindacati e i rappresentanti della Snai, a proposito della decisione di chiudere l’agenzia di Ragusa e vendere la quasi totalità dei punti dislocati sul territorio siciliano. La Fisascat Cisl si dice “fortemente preoccupata delle ripercussioni che tale modus operandi potrebbe avere sui livelli occupazionali ivi impiegati” e, alla luce di ciò, ha proclamato lo sciopero dei lavoratori per per l’intero turno di lavoro di mercoledì 21 settembre, giornata che per la Snai vale come una domenica, tenuto conto che coincide con il turno infrasettimanale del campionato di Serie A.

Le voci che dal mese di giugno diventavano sempre più insistenti rispetto alla volontà della società di vendere/chiudere 6 delle 9 agenzie di scommesse siciliane che conta, complessivamente, oltre cento dipendenti, oggi sono purtroppo una dura conferma che giunge come una doccia fredda sui lavoratori – dichiara Mimma Calabrò, segretario generale Fisascat Cisl Sicilia – è certo che non possiamo rimanere inermi di fronte a questa scelta, motivo per il quale abbiamo proclamato lo stato di agitazione di tutti i lavoratori della rete siciliana con le conseguenziali azioni a sostegno della vertenza“.

Delle 9 le agenzie di scommesse siciliane – di cui 3 a Palermo, 1 a Bagheria, 2 a Catania, 1 a Marsala, 1 Ragusa e 1 ad Avola – sono in vendita tutte quelle di Palermo e provincia, chiude i battenti quella di Ragusa, mentre siamo in attesa di espletare l’esame congiunto con Snai e la Kappa Società Cooperativa a seguito della comunicazione di trasferimento di ramo d’azienda dell’agenzia di scommesse di Marsala dove sono impiegati 13 lavoratori.

La Fisascat, pertanto, ha indetto per oggi, in ogni territorio, l’assemblea dei dipendenti dalle 15 alle 18.

Manifestaranno, contestualmente, con sit in i lavoratori di Palermo e provincia che hanno scelto come luogo simbolico l’agenzia di via Streva.

A Marsala, in attesa della definizione del trasferimento di ramo d’azienda, il concentramento sarà dinanzi l’agenzia di via dello Sbarco – angolo via Verdi.

Alle assemblee sit in – prosegue la Calabrò – seguirà lo sciopero. I lavoratori, compresi quelli delle agenzie ad oggi non a rischio, incroceranno le braccia mercoledì 21. Siamo oltremodo amareggiati per quanto sta accadendo, poichè è trascorso poco più di 1 anno dalla sottoscrizione dell’accordo che sanciva il passaggio dei lavoratori da SIS a SNAI e la stabilizzazione dei collaboratori. Non avremmo potuto immaginare che a distanza di così poco tempo una società leader nel settore dalla quale attendevamo fiduciosi un piano indistriale di rilancio delle agenzie, potesse fare scelte che, di fatto, stanno frammentando la rete e i lavoratori. Se la società è giunta a tali determinazioni preoccupandosi delle perdite di fatturato, noi della Fisascat ci poniamo invece il problema della gravissima perdita in termini di occupazione che tali scelte di contenimento potrebbero avere sui lavoratori e sulle loro famiglie. Non ci fermeremo fin quando non avremo chiarezza sul futuro dei lavoratori. Riteniamo, pertanto, improcrastinabile la realizzazione di incontri per declinare le specificità delle realtà siciliane“.

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