Direzione artistica dei teatri, scrive il regista Massimo Graffeo: "Alcuni chiarimenti…"

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Direzione artistica dei teatri, scrive il regista Massimo Graffeo: "Alcuni chiarimenti…"

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venerdì 25 Novembre 2016 - 18:08
Scrivo a voi della redazione, per chiarire le mie dichiarazioni onde evitare equivoci o incomprensioni. Parto da un punto per me molto più importanti di altri e mi riferisco alla critica sul referente per conto della nuova direzione artistica, premesso che non c’è nulla di personale o astio o rabbia nei suoi confronti, anzi dico e sottolineo che nutro affetto per questa persona che ho seguito come insegnante di teatro quando ancora per lui il teatro era un affascinante mondo sconosciuto, ritengo però che la sua nomina pubblica sia stata inopportuna, perché il dialogo fra amministrazione e artisti locali non è affatto avvenuto, ritengo che la scelta doveva essere fatta se proprio si doveva tra chi con fatica e anni di dedizione alla propria competenza artistica ha alle spalle un curriculum molto più ampio rispetto ad un giovanissimo attore che ha si tutto il diritto di affermarsi ma che ancora dovrebbe lavorare per affinare le sue competenze attoriali e artistiche, accendere i riflettori sulla sua figura in questo modo così plateale non è probabilmente colpa sua ma ancora una volta di chi ha permesso tutto ciò sindaco e parte dell’amministrazione. Il fatto che sia stato Moni Ovadia a proclamare questa nomina, non significa che non fosse stata già discussa e approvata dal sindaco e quello che è sembrato è proprio questo il non aver preferito una scelta accurata data da fatti oggettivi e indiscutibili e aver preferito l’amicizia e la partitocrazia, ma su questo potrei anche sbagliarmi è solo una mia impressione. Probabilmente sarebbe stato giusto che i referenti fossero direttamente Ovadia e Incudine e che l’ufficio di competenza del comune si occupasse di tutto il resto. Quindi niente dialogo nessun confronto su decisioni, siamo stati tutti relegati ad osservatori e se si esprime una opinione si rischia di essere considerati sempre i soliti che fanno cortile che si lamentano o che addirittura sono magari invidiosi. La serata di presentazione è apparsa pressoché scontata o facilmente intuibile, questa città e i suoi artisti sono stati messi davanti al fatto compiuto con minime possibilità di replica. Ora, a tutti quanti, in fila per tre, citando un vecchio cantautore, non resta che inviare curriculum e aspettare la fatidica frase le faremo sapere. Questo sarà il mio ultimo intervento sul tema e chiudo dicendo che mi auguro veramente con tutto il cuore che la nomina di Ovadia di Incudine e di Francesco Torre possa portare una rivoluzione epocale alla cultura di questa città come si è affermato a gran voce. Per quanto mi riguarda continuerò a fare il mio, lavorare nel mio quartiere con il mio laboratorio teatrale e quando sarà possibile proporre i miei spettacoli. Al Maestro Ovadia e al maestro Incudine probabilmente andava detto da chi di dovere che questa città non è poi così smarrita in un deserto di ignoranza. Magari avremo modo di dimostrarglielo.

Massimo Graffeo

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