A Marsala un parroco propone la benedizione dei cellulari

redazione

A Marsala un parroco propone la benedizione dei cellulari

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sabato 09 Dicembre 2017 - 19:41

Don Alessandro Palermo, giovane parroco della chiesa di San Matteo a Marsala ha invitato i fedeli a portare martedì 12 dicembre alla messa, i loro telefoni cellulari al fine di benedirli nell’ambito dei festeggiamenti della vigilia di Santa Lucia.

“Benedire” significa “dire bene” di Dio, “dire bene” di tutto ciò che Dio ha creato, proferire-mandare-segnare con il nome di Dio l’umanità, il creato e tutto ciò che ha a che fare con l’uomo e la sua vita – afferma don Alessandro Palermo nel suo libro “La Chiesa Mediale ed. Paoline –   In poche parole significa: fare entrare Dio nella vita, aprirGli la porta affinché rinnovi le cose con la Sua presenza. Il cristiano deve benedire sempre, guai invece a chi maledice (anche le cose…). Nella Chiesa Cattolica esiste un libro liturgico: il Benedizionale. Questo libro, frutto del Concilio Vaticano II, contiene diverse benedizioni su persone e anche su oggetti e luoghi (case, negozi, laboratori). Una sezione particolare (parete II, sezione II) è rivolta agli impianti e agli strumenti tecnologici. Tra questi oggetti ci sono i mezzi di comunicazione. Perché? Perché la Chiesa Cattolica ha avuto sempre passione e attenzione verso tutto quello che riguarda la comunicazioneI cellulari: cosa sono, a cosa servono e come vengono usati? Sono degli oggetti, dei dispositivi tecnologici, con cui gli esseri umani entrano in comunicazioni tra di loro. Aiutano l’uomo a comunicare. Con l’avvento di Internet e dei social media e con lo sviluppo tecnologico, i cellulari sono diventati anche strumenti che ci permettono di fare tante cose. Oltre che comunicare, con il proprio smartphone fotografiamo e registriamo esperienze, relazioni, eventi, etc. Vengono usati soprattutto per accedere al proprio profilo digitale, perché tutti oggi possiedono un profilo social media. Il bisogno di condividere un post, una foto o una qualche esperienza sul proprio social network c’ha condotti a tenere sempre in mano il proprio cellulare, a portarlo sempre in tasca e a rincorrere e visualizzare l’ultima notifica arrivata. Un oggetto, quindi, per molti considerato importante e soprattutto un oggetto che teniamo sempre attaccato a noi. (…) Pertanto, benedire il cellulare significa sollecitare gli utenti – con l’aiuto di Dio – a “dire” e a “fare” un buon uso del proprio smartphone. Il problema non l’oggetto ma è il soggetto, cioè l’uomo e la donna che ancora oggi (2017) continuano a considerare con molta superficialità i limiti e le potenzialità di questi dispositivi. Nella Chiesa si benedice di tutto, proprio di tutto. Quindi, perché non benedire l’oggetto più caro alla società odierna? A Marsala, nella parrocchia più antica, lo si farà con l’intercessione della santa protettrice della vista”.

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