Al Baglio Anselmi in esposizione i primi pezzi della nave romana trovata a Marausa. Il direttore: “Entro aprile avremo il resto del reperto”

Vincenzo Figlioli

Al Baglio Anselmi in esposizione i primi pezzi della nave romana trovata a Marausa. Il direttore: “Entro aprile avremo il resto del reperto”

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sabato 19 Dicembre 2015 - 07:00

I primi pezzi della nave tardo-romana ritrovata nel 1999 nei bassi fondali antistanti la spiaggia di Marausa sono da ieri in esposizione presso il Museo “Lilibeo” di Marsala. Ieri pomeriggio, presso la sala conferenze del Baglio Anselmi, si è tenuta la presentazione di quest’importante novità, che arricchirà ulteriormente una struttura che può già contare sulla presenza della Nave Punica, della Venere Callipigia e di altri importanti reperti. A fare gli onori di casa, il direttore del Museo Enrico Caruso, affiancato dal sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, dal Sovrintende del Mare Sebastiano Tusa e dalla Sovrintendente ai Beni Culturali per la provincia di Trapani Paola Misuraca. Allo stato attuale, al centro della stanza accanto alla sala conferenze, sarà possibile ammirare la chiglia di oltre dieci metri della nave tardo-romana, con le ruote di poppa e di prua. Lateralmente, è stato invece collocato un fasciame con incastri a tenone e mortasa.

Sebastiano Tusa, Alberto Di Girolamo, Enrico Caruso e Paola Misuraca

Sebastiano Tusa, Alberto Di Girolamo, Enrico Caruso e Paola Misuraca

“Contiamo di poter avere il resto del reperto qui al Museo tra marzo e aprile”, spiega Enrico Caruso, che nel suo intervento ha voluto ricordare come il Baglio Anselmi abbia comunque bisogno di interventi strutturali per il necessario rilancio della struttura. Anche perché, passeggiando tra le sue stanze, i segni del tempo sono immediatamente percepibili, a partire dalle chiazze di umidità presenti su alcune pareti. A tal riguardo, sottolineando come si tratti di un Museo Regionale, il direttore ha implicitamente invitato i rappresentanti dell’ente presenti in sala, tra cui il deputato regionale Antonella Milazzo, a rinnovare il proprio impegno per la tutela e la valorizzazione della struttura. La stessa Milazzo, in mattinata, aveva inviato una propria nota agli organi di stampa con riferimento all’evento che stava per consumarsi al Baglio Anselmi: “Con l’esposizione al pubblico di una parte della nave oneraria romana al Museo Lilybeo di Marsala, si pone un altro tassello importante verso la completa realizzazione di quello che diverrà l’unico museo della Sicilia a vocazione navale, candidato ad essere fra i più rilevanti del Mediterraneo. L’esecuzione dei lavori del Programma Operativo Interregionale renderà il Museo sempre più funzionale ed accogliente e, in un percorso integrato con l’itinerario subacqueo di Lilybeo, con Mothya, con la riserva delle saline e dello Stagnone, renderà il nostro territorio un attrattore turistico-culturale realmente competitivo. Grazie al grande lavoro svolto dalla Soprintendenza del Mare, dalla Direzione del Museo Archeologico, dall’Assessorato Beni Culturali, all’attenzione sempre viva dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale, si è riusciti ad operare una scelta in linea con l’esigenza di concentrare le opere in musei di consistenza sempre maggiore per offrire al visitatore visioni complete e coerenti”.

Tornando alla presentazione di ieri, la sovrintendente del mare Paola Misuraca è voluta invece tornare a sottolineare le ragioni che hanno portato a scegliere Marsala e il suo Museo a vocazione navale per ospitare il prezioso reperto rinvenuto a Marausa. Il sindaco Alberto Di Girolamo si è detto soddisfatto per l’arrivo dei primi pezzi della nave tardo-romana a Marsala, auspicando che l’intero territorio provinciale sappia fare sistema valorizzando le proprie ricchezze. Il sovrintendente Sebastiano Tusa con il suo intervento ha infine inserito la storia della nave tardo-romana di Marausa nella sua esatta collocazione storico, spiegando come il suo ritrovamento abbia contribuito ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l’Africa in epoca tardo romana, offrendo un quadro di integrazione economica soprattutto nell’ambito della produzione agricola. “L’arrivo dello scafo, ottimamente trattato e restaurato dalla società Legni e Segni della Memoria di Giovanni Gallo, presso il Museo archeologico di Marsala costituisce motivo di grande soddisfazione quale ulteriore prova del minuzioso lavoro che la Soprintendenza del Mare conduce nel mare di Sicilia”, ha sottolineato Tusa.

A questo punto, bisognerà capire cosa si deciderà per l’allestimento definitivo del nuovo reperto. L’attuale collocazione è provvisoria e il progetto per dotare il Museo di un nuovo allestimento, come ha sottolineato anche Paola Misuraca, era stato definito prima che si decidesse la destinazione della nave rinvenuta a Marausa. “Bisognerà rivedere qualcosa”, ha sottolineato la sovrintendente. L’auspicio è che ci si possa riuscire in tempo, per dotare il reperto di una collocazione definitiva nel momento in cui verranno resi fruibili tutti i pezzi rinvenuti.

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