Al Carpe Diem inaugurato l’Auditorium “Vito Trapani”, in memoria dell’artista marsalese

Claudia Marchetti

Al Carpe Diem inaugurato l’Auditorium “Vito Trapani”, in memoria dell’artista marsalese

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lunedì 27 Marzo 2017 - 17:39

Al Carpe Diem inaugurato l’Auditorium “Vito Trapani”. E’ stato inaugurato sabato scorso, l’Auditorium dell’Officina delle Arti Carpe Diem di Marsala. Nella sede di via Armando Diaz, in tanti hanno voluto essere presenti nella cerimonia di intitolazione della sala-teatro all’artista marsalese Vito Trapani, scomparso da qualche tempo. Dopo aver scoperto la targa, alla presenza della famiglia e degli amici di Vito Trapani, i docenti del Carpe Diem Fabio Gandolfo e Roberta Caly, hanno dato il via a momenti di riflessione e di convivialità, nel clima dello “stare insieme”. Prima è stata omaggiata la figura di Vito Trapani attraverso i ricordi vividi conservati da chi lo ha conosciuto bene.

Auditorium Carpe Diem

              Auditorium Carpe Diem “Vito Trapani” – cerimonia di inaugurazione

“Vito aveva un senso della bellezza non comune – ha esordito Fabio Gandolfo -. Abbiamo voluto dedicare a lui questo Auditorium perché racchiude il senso dell’arte che vogliamo rappresentare”. Un arista che non solo dipingeva ma che scriveva e descriveva una Città, la sua, con tantissime risorse ma poco valorizzata, così come raccontato da Luana Saturnino. “Un grande uomo, un grande artista non facile ma con un piglio deciso, empatico, con una forte carica personale”, lo ha descritto così il giornalista Nino Guercio, raccontando momenti toccanti dell’ultimo periodo di Vito Trapani ma anche aneddoti.

Dell’arte di Vito ha parlato Enzo Campisi, della sua capacità di lavorare con ogni cosa, dischi vecchi, perline, materiali di scarto, “… lui valorizzava tutto, era geniale”. In conclusione un momento musicale con gli studenti del Carpe Diem e del Polisa, il Politecnico Scientia et Ars, che hanno eseguito brani di Lucio Dalla accompagnati dai musicisti: Fabio Gandolfo, Dario Silvia, Gregorio Caimi, Mauro Marino, Gianluca Pantaleo. Brani reinterpretati in chiave jazz, swing e bossa.

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