Al “Sollima” il drammatico Pirandello di Teatron. Ultimo appuntamento per il Baluardo Velasco

Claudia Marchetti

Al “Sollima” il drammatico Pirandello di Teatron. Ultimo appuntamento per il Baluardo Velasco

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lunedì 09 Maggio 2016 - 17:44

Disegnare Pirandello sulla scena non è facile. Si rischia sempre di procedere “sul filo del rasoio”. Così come hanno ammesso al termine dello spettacolo “Pirandello al Sollima” – messo in scena domenica al Teatro Comunale – gli attori della compagnia Teatron: con l’autore siciliano si rischia sempre di snaturare il suo profondo senso letterario. E Teatron è riuscita magistralmente nell’impresa di ricreare i personaggi pirandelliani e farli muovere sulla scena come pupi di un sistema più grande di loro: gli intrecci degli uomini, i pregiudizi, i loro doveri, la morale ferrea, l’onore. Tali da farne emergere le tematiche anche sociali, le debolezze di uomini e donne del nostro secolo, amplificate nel periodo in cui il drammaturgo agrigentino scrisse i suoi drammi, ovvero tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Tematiche che comunque oggi sono sempre attuali, perché fanno parte di quel grande disegno – meno divino e sempre più umano – in cui tutti indossano maschere quotidiane, in cui tutti sono “Uno, nessuno e centomila”, al lavoro, nella famiglia, in società come nelle amicizie. Se l’intento è stato riuscito, è perché il regista Salvo Ciaramidaro ha guidato i suoi attori in tre atti unici cercando di non farli eccedere, di non diventare caratteristi. E Giampiero Soperga, Giovanni Spanò, Elisa Di Girolamo, Giuseppe Di Girolamo, Chiara Parrinello e Diana D’Angelo non hanno più bisogno di dimostrare la loro bravura, la loro interpretazione drammatica, l’impostazione impeccabile della voce. Teatralmente farsesco e tragico allo stesso tempo il Chiarchiaro di Di Girolamo in “La patente”, possente la sua interpretazione anche nel Tommaso Corsi de “Il dovere del medico”; mentre la D’Angelo de “La morsa” riesce ad angosciare con il suo animo da donna ferita. Tre epiloghi che hanno rappresentato il grande finale, con più di cinque minuti di applausi, della rassegna BaluArte dell’associazione Baluardo Velasco, con la promessa, per la prossima stagione, di riportare qualità e di avvicinare il pubblico marsalese all’arte, alla buona musica e alla cultura.

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