Alcamo: la maggioranza 5 Stelle vara le agevolazioni TARI per Corso Stretto e Contrada Sasi

redazione

Alcamo: la maggioranza 5 Stelle vara le agevolazioni TARI per Corso Stretto e Contrada Sasi

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martedì 28 Marzo 2017 - 17:41

Durante la seduta del Consiglio Comunale svoltosi ieri pomeriggio, terminato verso la mezzanotte, sono stati approvati il Piano Economico Finanziario, le tariffe per l’applicazione della TARI, i tributi Imu e TASI, per l’anno 2017. Il vicesindaco Roberto Scurto sull’applicazione delle tariffe TARI ha dichiarato “Abbiamo applicato il concetto del buon padre di famiglia”

Uno dei primi temi “caldi” affrontati dall’Aula Falcone Borsellino, nella serata di ieri, è stato il PEF 2017 (Piano Economico Finanziario). Il provvedimento ha ricevuto parere favorevole dalla IV commissione consiliare competente in materia (ad esclusione del consigliere Giacomo Sucameli in quanto assente), che si è espressa riguardo il costo totale del conferimento e trasporto dei rifiuti.

È stato il presidente della commissione Rosalba Puma (M5S) a relazionare sul Piano e a sollevare la questione della mancata applicazione dello stesso nei due anni passati. Pare che il precedente Consiglio Comunale e il Commissario Giovanni Arnone, rispettivamente nel 2015 e 2016, si siano letteralmente dimenticati di far approvare il Piano Economico di cui trattasi. Come ciò sia potuto accadere rimane ad oggi un mistero. Dunque, in mancanza di dati e di prese di posizione da parte delle precedenti amministrazioni, il PEF 2017 è stato stilato prendendo come punto di riferimento il Piano del 2014.

Sicuramente, una delle controtendenze rispetto al passato riguarda il dato della raccolta differenziata del vetro. Infatti, si può affermare che dall’introduzione del servizio di raccolta porta a porta ad Alcamo fino al 2016, racimolare il vetro ha rappresentato solamente un costo e, ciò è dovuto al fatto che, come è stato poi chiarito nel corso della seduta con l’intervento della dirigente comunale Francesca Chirchirillo, il materiale da riciclo non risultava essere adeguatamente pulito. Il contributo della dirigente è avvenuto dopo la scelta di rimandare la discussione del Piano Economico Finanziato. Il dibattito, infatti, è stato sospeso su richiesta della minoranza per 30 minuti, che ha invocato la presenza in Aula dei revisori contabili, i quali avevano già espresso parere favorevole sul Piano. Nonostante l’accoglimento dell’istanza da parte del presidente del Consiglio Comunale, Baldo Mancuso, e la successiva partecipazione in Aula Falcone-Borsellino del presidente dei revisori, Stefano Varvaro, durante l’intera seduta, l’opposizione non ha richiesto l’intervento del summenzionato. Fatto criticato dalla maggioranza, la quale ha sostenuto che si è manifestata una chiara volontà di ostruzionismo dei lavori da parte dei consiglieri di minoranza.

Ripresa la seduta, la dirigente ha esposto tutti i dati raccolti per la redazione del PEF. Si è potuto constatare che con la spinta Amministrazione pentastellata, la quale sin dal suo insediamento trovandosi di fronte l’emergenza rifiuti ha voluto puntare ad un incremento della stessa mediante una campagna di sensibilizzazione, si è arrivati ad una situazione di pareggio tra costi e ricavi del materiale prezioso: il vetro, per l’appunto. Ricordiamo, infatti, che dall’estate scorsa ad oggi c’è stato in città un incremento del 10% della raccolta, che è passata dal 52 al 61 per cento. Un’altra voce che certamente ha subìto una notevole riduzione in termini quantitativi è quella della c.d. indifferenziata: 1 milione di kg in meno. Nonostante lo sforzo dei cittadini, i benefici nel 2017, secondo le previsioni del momento, non saranno spalmate globalmente. Ciò è dovuto in parte a causa della mancata attuazione del PEF nel biennio 2015-2016, non essendo state previste delle tariffe diverse, in parte per i minori ricavi dovuti alle agevolazioni determinate dalla legge per alcune categorie. Dunque, non vi è stato un aumento del costo, ma un incremento delle agevolazioni previste per legge solo per delle specifiche utenze.

Il rimedio della giunta 5 stelle si è tradotto nel trasferimento, mediante l’emendamento già approvato in sede di regolamentazione IUC, del vantaggio consistente sulle famiglie con unico componente e sull’abitazione stagionale, portandolo a beneficio delle utenze non domestiche e, quindi, delle imprese. Il vicesindaco Roberto Scurto, sulla misura che ha consentito di agevolare le imprese, ha dichiarato “Quello che abbiamo potuto fare noi oggi è utilizzare gli strumenti che abbiamo per ripristinare una condizione un po’ di equità. Tutto qua. Non è che siamo scienziati. Abbiamo applicato il concetto del buon padre di famiglia. Quindi, abbiamo evitato di premiare una categoria che era già premiata e abbiamo detto «Chi è che soffre di più? Le aziende». Aiutiamo le aziende. Tutto qui”.

Quindi, il Consiglio Comunale ieri si è espresso in un primo momento sulla variazione della tariffa predisposta dall’emendamento che integra la delibera sul PEF. Sull’emendamento presentato dagli uffici hanno votato favorevolmente 14 consiglieri (M5S). Si è astenuta l’intera minoranza. Sulla delibera emendata, 14 consiglieri (M5S) hanno votato “sì”, sei hanno votato “no” ed un consigliere si è astenuto (Sucameli). Si è espresso in maniera differente, rispetto al voto in IV commissione, il consigliere Giovanni Calandrino (Sicilia Futura).

In seguito si è passati alla trattazione delle tariffe per l’applicazione della TARI. Vito Lombardo, presidente della commissione al Bilancio ha affermato “Forse dà fastidio alla minoranza che noi non aumentiamo la TARI in maniera vertiginosa come loro paventavano”. Il consigliere Lombardo qui si riferisce alle polemiche dei giorni scorsi sulle percentuali diffuse da alcuni organi di stampa e forze politiche locali in merito ad un presunto aumento della tariffa. Innanzitutto, sono cambiate le tre rate per pagare la tassa sui rifiuti che non saranno più ravvicinate, prevedendo la prima rata il 16 maggio con un acconto del 40%, la seconda il 16 ottobre e l’ultima il 16 dicembre rispettivamente del 30%. Le agevolazioni per il centro storico ed in particolare per il Corso Stretto riguardano tutte le attività che hanno almeno un ingresso: nel Corso IV Aprile, nel tratto tra Piazza Bagolino e Piazza Ciullo; in via Porta Stella tra Piazza Ciullo e via Barone San Giuseppe; in una delle strade trasversali alla via Porta Stella tra Piazza Ciullo e via Barone San Giuseppe. Tale riduzione è del 50% sia della parte fissa sia della parte variabile della tassa sui rifiuti. Stessa riduzione è prevista sulla parte fissa e variabile della Tari per la superficie eccedente i 500 mq, per le attività commerciali, artigianali e industriali in Contrada Sasi e lungo la S.S.113. Il 20% di riduzione sulla parte sia fissa sia variabile, le attività che rinunciano ai videopoker alla data del 6/12/2016. Stessa percentuale le associazioni che cedono beni alimentari a titolo gratuito a persone in condizione di bisogno o per l’alimentazione animale. La riduzione del 30% è prevista inoltre per i cittadini alcamesi residenti ad Alcamo che per motivi di studio o lavoro risiedono per più di sei mesi all’anno fuori città. Avranno l’esenzione totale le start-up innovative.

Hanno espresso voto favorevole sull’emendamento 14 favorevoli (M5S) tre astenuti (Abc-Alcamo cambierà) 5 contrari. Così ha spiegato il suo voto contrario la consigliera di Noi per Alcamo, Anna Allegro, rivolgendosi all’assessore al Bilancio Scurto “Il voto in commissione non è stato unanime perché, mi consenta assessore, sono state frettolose queste tariffe. Sono state affrontate in maniera poco chiara, tant’è che in commissione io e il mio collega Ruisi abbiamo votato in maniera contraria. Sa, quando c’è da mettere le mani in tasca ai cittadini, è giusto affrontare le cose con calma. Io capisco i tempi stretti, sono consapevole, non voglio fare demagogia. Però voglio fare le cose con calma e con criterio. Giustamente criteri condivisibili o meno, secondo il colore politico, come uno la pensa. Quindi, voterò questa ridistribuzione in maniera contraria”. Ultimo punto all’ordine del giorno è stata l’approvazione dell’imposta IMU e tributo TASI per l’anno 2017.

Per quanto concerne il primo punto c’è stato un botta e risposta tra il consigliere Sucameli e la consigliera pentastellata Noemi Scibilia, componente della II commissione che aveva illustrato il provvedimento da deliberare. Giacomo Sucameli infatti ha manifestato perplessità sulle gevolazioni che non andrebbero alle famiglie ma direttamente all’Istituto Autonomo delle Case Popolari. L’esponente dei 5 stelle ha chiarito che tali riduzioni sono previsti dal decreto legislativo 2001 e 2011. Riguardo l’IMU può dirsi, innanzitutto, che non è cambiato quasi nulla. L’imposta, infatti, è rimasta invariata rispetto al 2015, anno in cui in Consiglio Comunale fu notevolmente aumentata la tassa con apposita delibera onde evitare il rischio di dissesto, secondo quanto prospettato allora ai consiglieri dal dirigente Sebastiano Luppino. Questo è precisamente ciò che ha sostenuto Francesco Dara (Noi per Alcamo) “Con tanta responsabilità e coscienza, in un momento di crisi, abbiamo dovuto aumentare e mettere le mani in tasca ai cittadini. Io sono uno di quelli che l’ho votata e sono orgoglioso di averla votata. E non scappo. Né scappavu tannu né scappu ora (Non sono scappato allora e non scappo adesso n.d.r)”. In seguito, il consigliere Dara ha aggiunto, rivolgendosi al segretario comunale Vito Bonanno, “Una cosa è certa segretario. Se finisco questa legislatura un mi viri chiù ca (non mi vede più qua n.d.r)”. Il gettito della TASI, invece, è divenuto marginale nel 2016 per effetto della legge del 2015 che la aboliva sulla prima casa. Le riduzioni della Tasi per talune categorie erano state già introdotte durante la seduta dello scorso consiglio comunale in tema IUC. Per quanto concerne l’IMU, dall’Amministrazione 5 stelle è stata ridotta l’aliquota al 4,6 per mille per i proprietari di immobili che decidono di locare gli immobili ad attività produttive/professionali. Il I emendamento, presentato dall’ufficio, è stato approvato con 14 voti favorevoli (M5S), due contrari, e cinque astenuti. Il II emendamento presentato è stato respinto con 14 voti astenuti (M5S). L’opposizione compatta che lo aveva sottoposto a giudizio dei tecnici comunali, non ha ricevuto il parere contabile favorevole. La delibera emendata è stata approvata poi con 14 voti favorevoli (M5S) e 7 contrari.

Linda Ferrara

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