Alcamo, il Consiglio comunale aderisce all’anagrafe antifascista di Stazzema

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale aderisce all’anagrafe antifascista di Stazzema

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martedì 29 Gennaio 2019 - 16:39

La mozione di indirizzo presentata dalla maggioranza pentastellata è stata approvata all’unanimità dall’Aula Falcone-Borsellino. Nel corso della seduta consiliare, invece, è stata rinviata di un mese la trattazione del regolamento che disciplina gli impianti sportivi della città. Sono state discusse anche due interrogazioni a firma ABC-Alcamo Cambierà. Un’altra interrogazione, avanzata dallo stesso gruppo politico, è stata ritirata.

 Con il voto unanime sull’atto di indirizzo politico espresso nella serata di ieri, l’Aula Consiglio ha decretato che Alcamo è una città antifascista. Infatti, il Consiglio comunale ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza pentastellata per mezzo della quale l’ente locale sarà iscritto all’anagrafe antifascista del Comune di Stazzema, in Toscana. Tale comunità è tristemente nota per la feroce strage nazista avvenuta il 12 agosto 1944 nella quale si registrarono 560 vittime tra cittadini del luogo, persone che provenivano da diverse parti d’Italia, in villeggiatura o lì rifugiati per sfuggire ai tedeschi. Stazzema è, inoltre, tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione. Nel 70º Anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione Repubblicana, il Comune di Stazzema ha istituito l’anagrafe antifascista per l’istituzione di un comune virtuale antifascista. L’iscrizione è aperta a tutti i cittadini e agli enti che sottoscrivono la Carta di Stazzema.

“L’anagrafe è antifascista, perché il Fascismo è sinonimo di totalitarismo e autoritarismo; non solo un periodo storico quanto anche l’espressione di una visione del mondo e dell’uomo orientata al passato, arcaica, fatta di istinti, violenza, discriminazione, oppressione, razzismo. Essere antifascisti è una battaglia di civiltà: è l’affermazione di un universo di idee e di valori opposti ai totalitarismi”, si può leggere tra le righe del documento.

È stata la consigliera comunale Rosalba Puma (M5S) a presentare la proposta ai colleghi in Aula. “La cosa che più mi fa specie è che l’uomo ha dovuto creare delle giornate per tenere a mente quello che ha fatto nel corso della storia. Ci siamo ridotti al punto tale da dover tenere a mente, a noi stessi, quanto la natura umana, certe volte, può fare davvero schifo. Evidentemente, c’è bisogno di ricordarlo con una certa ripetitività nel corso della storia, perché, ogni volta, per ogni essere umano che non dimentica o perché certe realtà le ha vissute o perché le legge o perché gli vengono raccontate, c’è sempre qualcuno, e oggi purtroppo più di uno, che certe realtà o le ha dimenticate o semplicemente non le condanna. Addirittura, c’è chi le condivide”. Ed ha continuato: “E la cosa che più mi preoccupa è che al giorno d’oggi, tra le nuove generazioni, si moltiplicano sempre di più gesti e atteggiamenti di intolleranza, discriminazione e soprattutto violenza verbale che poi, oggi, con i social è un tipo di violenza che va molto di moda, che colpisce proprio nel segno. Poi, anche simboli ed ideologie che si pensava appartenessero al passato, adesso, vanno sempre più di moda e trovano spazio non solo tra i giovani, trovano spazio nelle prime pagine dei giornali, quelli che dovrebbero occuparsi di informare la gente, e trovano spazio anche nelle dichiarazioni di alcuni politici, quelli che, così si dice, vengono scelti dal popolo per tutelare i diritti del popolo”. Dopo, l’esponente grillina, ha affermato: “E allora quello che porta avanti la Carta di Stazzema, purtroppo è necessario. Bisogna mantenere viva la memoria dei tragici eventi ed educare le nuove generazioni ai valori della pace, della giustizia, della collaborazione del rispetto dei popoli e degli individui”.

Successivamente è intervenuto il capogruppo dell’UDC, Saverio Messana, il quale ha fatto un raffronto con l’attualità politica “La storia rimane storia, il presente è quello che secondo me tutti noi, anche il Consiglio comunale di Alcamo, dobbiamo dire la propria, perché noi siamo stati eletti dal popolo in piccolo. Come chi praticamente fa il deputato nazionale e il senatore, noi siamo consiglieri comunali eletti dal popolo, e vorrei sentire questo Consiglio comunale cosa pensa in questo momento di quello che sta succedendo in Italia”. E, alzando il documento oggetto della votazione, il democristiano ha affermato: “Questa è storia, ma c’è un presente. Comunque, ringrazio la consigliera Puma per avere portato un argomento importante di storia, stasera, in Consiglio comunale, ma spero che questo Consiglio comunale a breve parli di presente”.

Dai banchi dell’opposizione ha dato il suo contributo anche la rappresentante di Abc-Alcamo Cambierà, Caterina Camarda: “Ricordiamoci tutti, soprattutto in quest’Aula, che è fascismo tutto ciò che non è democrazia, tutto ciò che non è giustizia, che non è giusto processo. Facciamo ammenda, anche su proposte, su ipotesi normative, su modifiche normative che vanno in senso contrario alla giustizia e al giusto processo. Pensiamo che è fascismo l’imposizione del pensiero unico. Non rispettare la democrazia rappresentativa, non rispettare anche per un solo briciolo di secondo, e quest’Aula purtroppo non è nuova, non è stata nuova, spero che non si verifichino mai più, ma è successo. Non rispettare chi rappresenta il popolo anche se in numero minore, è fascismo. Non rispettare il pensiero di chi è all’opposizione o comunque ha un pensiero diverso è fascismo, o attaccarlo perché ha espresso una critica nei confronti della maggioranza, pubblicamente come persona, questo è fascismo perché è imposizione del pensiero unico. Quindi, da parte nostra, come gruppo, non potrà mai venire un parere contrario, un voto contrario a una cosa così bella, così importante come quella che stiamo andando a votare. Noi siamo favorevoli a tutto ciò che non è fascismo, che è rispetto della democrazia”, ha dichiarato la consigliera comunale.

Tra gli esponenti delle altre forze politiche ha preso la parola Filippo Cracchiolo. “Oggi sentire parlare di fascismo e vedere alcuni componenti del governo nazionale, di alcune forze politiche che continuano a perpetrare questa politica scellerata, che non ha nulla da invidiare ai comportamenti fascisti del passato, presidente, mi rattrista e mi spinge ancora tutt’oggi ad impegnarmi in politica, ad impegnarmi per difendere il più debole, l’ultimo, perché le ferite che si riaprono offendono la memoria e dobbiamo fare in modo che questa memoria non sia più offesa, che il passato non ritorni e che ognuno di noi si impegni in una battaglia che è prima di tutto una battaglia di civiltà, una battaglia sociale forte. Le parole del Papa: «combattiamo l’odio, non fomentiamo l’odio che si scatena continuamente sui social», mai avrei pensato di citare il Papa, ma lo sto citando, sono di fondamentale importanza. Ognuno di noi ricopre un ruolo, una funzione all’interno di questo Consiglio comunale, e all’interno della società che è assolutamente fondamentale. Quindi, le derive populiste, sovraniste, fasciste, dipendono anche dall’impegno quotidiano di ciascuno di noi”, così ha affermato il consigliere comunale.

Dopo il suo intervento, il sindaco Domenico Surdi ha voluto esprimere all’Aula Consiglio il suo pensiero in merito alla decisione di aderire all’anagrafe antifascista: “Mi dispiace che si facciano allusioni a momenti in cui quest’Aula ci siano potuti essere addirittura atteggiamenti fascisti o che richiamino, attinenti al pensiero unico. Il pensiero unico è qualcosa di molto complesso. Io non ho assolutamente le competenze per parlarne. Però, tra la logica del dibattito politico, che poi si chiude con una votazione, e la logica del pensiero unico, veramente, il passo, lasciatemi dire, è molto molto lungo. Non fosse altro perché appena 10 minuti fa, si è votata una sospensiva proposta dalla minoranza, dove la maggioranza poteva benissimo anche non dare seguito e non approvarlo. Questo è un segno di grande maturità, secondo me, del Consiglio comunale, che io apprezzo. Penso, seppur con visioni diverse, anche con dibattiti animati, che questo è un Consiglio comunale di Alcamo che rimarrà nella storia per essere un Consiglio in cui non si è mai fatto, tranne in rari momenti, questioni di lana caprina. Le questioni si sono affrontate”, ha affermato il primo cittadino.

In tal modo, invece, ha manifestato la sua posizione il rappresentante di Sicilia Futura, Giovanni Calandrino: “Il mio voto è favorevole e spero che sul contenuto di questa mozione sia fatta una profonda riflessione da parte di tutti i cittadini, ma anche e soprattutto di tutti gli esponenti politici”.

Anche l’esponente di Noi per Alcamo, Francesco Dara, ha voluto dare il suo contributo alla discussione, invitando l’Aula Falcone-Borsellino a “non fermarsi alle parole, alle lettere o ai grandi elenchi, ma fare in modo di trasmettere ai nostri giovani, alla nostra società i valori sani, i principi sani antifascisti”.

Nel corso della seduta consiliare, durata circa quattro ore, è stata rinviata di un mese, come citato nell’intervento del sindaco, la trattazione del regolamento che disciplina gli impianti sportivi della città. L’ultimo regolamento comunale risale al 2003. Da qui la necessità di aggiornarlo. Ma dopo due anni di lavoro in prima commissione, ancora, non riesce ad essere esitato. Tra l’altro, si è dovuta attendere anche la costituzione della Consulta dello sport, avvenuta dopo varie vicissitudini, e la designazione del nuovo presidente, Francesco D’Angelo. Il parere della Consulta è infatti obbligatorio anche se non vincolante. Sono state discusse in Consiglio comunale anche due interrogazioni a firma ABC-Alcamo Cambierà. Un’altra, avanzata dallo stesso gruppo politico, è stata ritirata.

Linda Ferrara

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