Alcamo, il Consiglio comunale approva due debiti fuori bilancio e una mozione della minoranza

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale approva due debiti fuori bilancio e una mozione della minoranza

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mercoledì 14 Novembre 2018 - 17:54

Nel corso della seduta consiliare di ieri sera, durata circa un’ora e mezza, sono state trattate due interrogazioni presentate dal gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà e un’interrogazione avanzata dal movimento politico Sicilia Futura.

All’unanimità dei presenti, ieri sera, il Consiglio comunale ha approvato la mozione presentata da gruppo Sicilia Futura e sottoscritta anche da due consiglieri dell’UDC, Saverio Messana e Anna Allegro, e dall’esponente di Noi per Alcamo, Francesco Dara. L’atto di indirizzo politico, trattato come ultimo punto all’ordine del giorno della seduta consiliare, è stato illustrato dal consigliere comunale Giovanni Calandrino. Attraverso la deliberazione della mozione, l’Aula Consiglio ha impegnato l’amministrazione comunale a risolvere il problema dell’incrocio tra via San Leonardo e via Vivaldi, connesso alla scarsa visibilità che caratterizza il crocevia, per l’appunto. Un emendamento al testo è stato presentato dal consigliere comunale Gino Pitò di Abc-Alcamo Cambierà con il quale è stata cassata la previsione  dell’installazione dei semafori a tempo, ritenuti oramai obsoleti. Dunque, sarà data la direttiva agli uffici di pianificare una rotatoria in loco. Hanno votato favorevolmente 16 consiglieri comunali ((M5S,PD,UDC, Noi per Alcamo, ABC-Alcamo Cambierà). Si sono astenuti: Nino Asta (M5S), Giovanni Calandrino e Giacomo Sucameli (Sicilia Futura), Rita Norfo (UDC).  Sempre durante la seduta di ieri sera, due debiti fuori bilancio sono stati approvati dal consesso civico per un importo totale di circa 13 mila euro. Il primo debito fuori bilancio ha riguardato un sinistro stradale risalente al 2015 e per il quale non è mai arrivata una richiesta risarcitoria agli uffici comunali competenti, così come non è mai pervenuta una richiesta di negoziazione assistita. Infatti, è stato notificato all’ente direttamente l’atto di citazione. Dunque, come emerge dalle osservazioni del segretario generale Vito Bonanno,  non è chiaro se è stata o meno eccepita l’improcedibilità della domanda della negoziazione assistita. Il citato debito è stato votato favorevolmente da 16 consiglieri comunali (M5S,PD,UDC, Noi per Alcamo, ABC-Alcamo Cambierà). Uno è stato il voto contrario, Giacomo Sucameli di Sicilia Futura. Si è astenuto il collega Giovanni  Calandrino. Il secondo debito fuori bilancio, invece, è derivato da un ricorso del 2014 al tribunale del Lavoro di Trapani, presentato da una dipendente del comune, precisamente un vigile urbano, contro la sanzione disciplinare di sospensione dal servizio per sei mesi, privazione dell’intera retribuzione per i primi 10 giorni e corresponsione del 50% a partire dall’undicesimo giorno, comminata dal segretario generale dell’epoca, il dottore Cristofaro Ricupati. Il comune, infatti, sosteneva che sussisteva una situazione di conflitto di interessi visto che la dipendente, avendo ricoperto la funzione di vicepresidente di una società cooperativa, nello specifico la CI ESSE PEGASO, non ne aveva data tempestiva comunicazione all’ente. Inoltre, la stessa aveva espletato il servizio di rimozione dei veicoli, come vigile urbano, a bordo del carroattrezzi della cooperativa. Il giudice del lavoro ha, poi, accolto tale ricorso annullando la sanzione disciplinare inflitta alla dipendente comunale, condannando l’ente al pagamento della retribuzione e delle indennità non corrisposte oltre a compensare integralmente le spese di lite. Sostanzialmente, il giudice del lavoro ha ritenuto sproporzionata la sanzione applicata dall’allora segretario comunale. Hanno votato favorevolmente 17 consiglieri comunali (M5S,PD, UDC, Noi per Alcamo, ABC-Alcamo Cambierà). Ha, invece, espresso in maniera difforme il suo voto, rispetto al suo capogruppo, il consigliere Giovanni Calandrino che si è astenuto. Il consigliere Giacomo Sucameli, infatti, ha votato in maniera contraria. Sucameli, con il suo ingresso in Sicilia Futura, ha assunto il compito di rappresentare il movimento politico al posto di Calandrino. Si è astenuta anche l’esponente dell’UDC Rita Norfo, oramai da quasi un anno impegnata in un braccio di ferro con il suo partito politico.

Nel corso della seduta consiliare di ieri sera, durata circa un’ora e mezza, sono state trattate anche due interrogazioni presentate dal gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà e un’interrogazione avanzata dal movimento politico Sicilia Futura. In particolare, è stata interessante la trattazione dell’interrogazione illustrata in Aula Consiglio da Gino Pitò, capogruppo di Alcamo Cambierà, sul rifugio sanitario sito in contrada Tre Noci. La risposta, arrivata a quasi due mesi di ritardo rispetto all’istanza presentata dal movimento politico di minoranza, è stata esposta dall’assessore al ramo, Vito Lombardo. Innanzitutto, è stato chiarito che nessuna epidemia ha interessato i cani presenti nel rifugio sanitario, operativo per le sterilizzazioni dal 13 settembre (l’interrogazione del gruppo Abc-Alcamo Cambierà era stata presentata prima di questa data per l’appunto). Il rifugio sanitario, comprendente 28 box che possono ospitare un massimo di 48 cani, è supportato da alcune associazioni di volontariato, le quali si occupano della sensibilizzazione e delle adozioni. Sotto il controllo della direzione dell’ASP sono state effettuale le sterilizzazioni che hanno riguardato 45 cani. Nel complesso, invece, sono 88 i cani che appartengono al comune ai quali è stato applicato l’impianto di microchip,  mentre 80 sono i cani di proprietà privata ai quali è stato inserito il dispositivo. Dal 1° di gennaio, invece, sono state effettuate in totale 536 microchippature, ritenute, dal membro della giunta, fondamentali insieme alle sterilizzazioni per risolvere il problema del randagismo. L’assessore Lombardo si è anche soffermato  sulla questione del canile di Rocca di Neto, in Calabria, che ospita 427 cani di proprietà del Comune di Alcamo, e coinvolto in un’inchiesta giudiziaria. Il mantenimento degli animali a quattro zampe costa all’ente alcamese due euro al giorno cada uno, per una somma complessiva di circa 450 mila euro all’anno. Un esborso esoso, risalente ad una decisione del 2011 presa dalla giunta guidata dall’ex sindaco Giacomo Scala, e che adesso l’amministrazione pentastellata vorrebbe abbattere continuando a puntare sulla sensibilizzazione alla sterilizzazione e alla microchippatura degli animali non solo randagi e, quindi, di proprietà del comune, ma anche di quelli domestici. Inoltre, è allo studio, secondo quanto riferito dall’esponente della giunta grillina, il progetto dell’ “Oasi del Cane”, un canile che potrebbe ospitare i cuccioli presenti attualmente oltre lo stretto di Messina. L’assessore Lombardo ha anche espresso la volontà di visitare il sito di Rocca di Neto per rendersi conto, con i propri occhi, della situazione ed ha anche invitato i consiglieri comunali ad accompagnarlo in questo eventuale sopralluogo calabrese. L’invito pare essere stato già accolto dall’esponente di Sicilia Futura, Giacomo Sucameli, il quale ha manifestato in Aula Consiglio la volontà di partecipare all’iniziativa. Il fautore dell’interrogazione, invece, ha espresso in tal modo la sua replica alla risposta del membro della giunta Surdi “Prendo atto che la Cuscinà ha preso un abbaglio”, riferendosi alla comunicazione della consigliera comunale pentastellata che aveva paventato malattie gastrointestinali al rifugio sanitario durante una comunicazione in Aula Falcone-Borsellino lo scorso agosto. Un’altra interrogazione, sempre a firma del gruppo federato Abc-Alcamo Cambierà, è stata presentata dal consigliere comunale Gino Pitò ed ha avuto ad oggetto la situazione dello stadio Lelio Catella e del palazzetto Enzo D’Angelo. Quest’ultimo, secondo quanto riportato in Consiglio comunale dal vicesindaco Vittorio Ferro in merito allo stato di attuazione dei due impianti sportivi, sarebbe stato nuovamente vandalizzato. Infine, il consigliere comunale Giovanni Calandrino, dopo un anno, ha riformulato l’interrogazione sulla possibilità della creazione di uno sportello LIS (Lingua dei segni italiana) all’interno degli uffici comunali. L’assessore Stefano Alessandra ha risposto che vi sono delle interlocuzioni in corso per individuare personale all’interno dell’ente che potrebbe espletare tale servizio di supporto ai soggetti non udenti.

Linda Ferrara

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