Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato la variazione al bilancio di previsione

redazione

Alcamo, il Consiglio comunale ha approvato la variazione al bilancio di previsione

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giovedì 18 Ottobre 2018 - 17:11

La proposta di delibera contenente le variazioni al bilancio di previsione 2018-2020 è stata approvata dalla sola maggioranza pentastellata. La manovra di assestamento ammonta a circa 2 milioni di euro. Invece, è di 8 milioni e 600 mila euro l’avanzo dell’ente, sbloccato recentemente dalla circolare del MEF. Tali somme potranno essere utilizzate nella prossima programmazione. Nel corso della seduta consiliare sono state anche trattate due interrogazioni presentate dalla minoranza.

Con 14 voti favorevoli (M5S) e 9 contrari (Pd, Abc-Alcamo Cambierà, Sicilia Futura, Udc e Noi Per Alcamo) è stata approvata la ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi, la salvaguardia degli equilibri di bilancio e la variazione di assestamento generale al bilancio di previsione 2018-2020, ultimo ordine del giorno della seduta consiliare svoltasi ieri sera e durata circa quattro ore. L’immediata esecutività del provvedimento amministrativo ha, invece, ottenuto 14 voti favorevoli (M5S), 1 voto contrario (PD). Otto consiglieri si sono astenuti (Abc-Alcamo Cambierà, Sicilia Futura, Udc e Noi Per Alcamo). Durante la discussione in Aula Falcone-Borsellino sono state sollevate due pregiudiziali dal consigliere comunale Gino Pitò, una di legittimità e una sospensiva, non messe al voto perché nel primo caso è stato ritirato un emendamento da parte dell’ufficio competente, nel secondo è stata rinviata al prossimo Consiglio comunale l’illustrazione dei 4 emendamenti dal vicesindaco Vittorio Ferro, ma presentati in qualità di consigliere comunale. La manovra di assestamento del documento economico, che doveva essere approvata entro il 31 luglio, è slittata a seguito della deliberazione del bilancio di previsione 2018-2020 avvenuta in ritardo, il 2 luglio scorso per l’appunto, e ammonta a circa 2 milioni di euro. Una delle importanti novità del provvedimento amministrativo ieri approvato è la possibilità di applicare l’avanzo di amministrazione che al 31.12.2017, per quanto concerne il Comune di Alcamo, è pari a 8 milioni e 600 mila euro (buona parte dalla c.d. Bucalossi e oneri di urbanizzazione). Detta opportunità è figlia delle due sentenze della Corte Costituzionale, una del 2017 e l’altra del 2018, alle quali ha fatto seguito una circolare del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) inviata agli enti locali il 3 ottobre scorso, nella quale si ribadisce che tali somme appartengono alla comunità e vanno, dunque, spese. Occorre sottolineare che suddette entrate, per quanto riguarda il Comune di Alcamo, erano bloccate principalmente a causa degli sforamenti del Patto di stabilità avvenuti negli anni passati. L’assessore al bilancio Fabio Butera ha dichiarato “Il pezzo forte di questo assestamento è quello di avere la possibilità di applicare l’avanzo. Infatti, gli emendamenti, come spiegato dall’assessore, vicesindaco e consigliere Vittorio Ferro, lungi dall’essere emendamenti che sono stati pensati soltanto e partoriti dalla sua mente, sono emendamenti che appartengono sicuramente a tutta la giunta, e mi permetto di dire dovrebbero stare nelle corde del Consiglio e nelle alzate di mano del Consiglio, perché la necessità di applicare avanzo non è una necessità che ha la giunta, per fare vedere che è brava, che è bella, oppure, che sa fare tante cose. È una necessità che è principalmente del Consiglio che ha la grande, gravosa e importante responsabilità di decidere come queste somme debbono essere utilizzate: 8 milioni e 600 mila euro”.

Per quanto riguarda le minori entrate, sono state segnalate dal dirigente Sebastiano Luppino quelle derivanti dai parcheggi a pagamento rispetto ad un importo previsionale diverso (da 150 mila euro a 30 mila euro). Al contrario, si sono registrate maggiori entrate dalla Tari e dai ruoli suppletivi (che concernono soggetti che non avevano effettuato le dovute dichiarazioni) per un importo di circa 170 mila euro per entrambi. Altre maggiori entrate sono quelle relative all’IMU, pari a 300 mila euro, e che derivano dall’attività di accertamento resa possibile grazie al nuovo software. La previsione di entrata complessiva è per il 2018 di circa 8 milioni di euro. Maggiori trasferimenti regionali sono stati inoltre introitati dal comune e ammontano a circa 300 mila euro.

Per quanto concerne le spese non previste, figurano quelle derivanti dalla raccolta rifiuti e causate dall’incremento dei costi di conferimento nelle discariche per trasporto e conferimento dell’indifferenziato e dell’organico, pari a 787 mila euro (cifra coperta con le penali applicate ad Energetikambiente e dall’ammortamento degli automezzi comunali ceduti all’impresa). Nessun aggravio, dunque, per il bilancio comunale. Tra le altre passività, vi sono quelle nei confronti dell’ASP di Trapani per circa 280 mila euro, relative a visite fiscali sul personale dipendente non pagate a partire dal 2010, su parere del segretario comunale dell’epoca, Cristofaro Ricupati, e superato dalla sentenza della Corte Costituzionale nel 2012, che dichiarava che tali spese dovevano essere liquidate all’ASP competente per territorio. Non sono previsti maggiori oneri, per via anche della transazione avviata con l’Azienda Sanitaria Provinciale. La loro copertura è stata trovata nel fondo rischi del rendiconto 2017 che dovrà essere trattato prossimamente in Consiglio comunale.

Sono state anche modificate le previsioni di spesa di due opere pubbliche inserite nel Piano Triennale delle Opera Pubbliche e riguardano: la manutenzione ordinaria della viabilità interna, esterna e rurale tramite accordo quadro da 200 mila a 500 mila euro; la manutenzione e riqualificazione viabilità, piazzali e verde ad Alcamo Marina da 180 euro a 380 mila euro.

Il capogruppo dell’UDC, Saverio Messana, nell’ambito della discussione in Aula Consiglio ha affermato “Io questa variazione non la voto, che sia chiaro. E spero che sia l’ultima volta che arrivano queste cose urgenti, perché la legge dice che, entro il mese di luglio di ogni anno, noi dobbiamo avere approvato il PEG (Piano Esecutivo di Gestione n.d.r.). Senza PEG, senza niente, sì tecnicamente è fattibile, segretario (Bonanno n.d.r.), tutto fattibile, ma, scusate, questo Consiglio che ruolo ha? Il ruolo di questo Consiglio dov’è? Dov’è? Parlo pure alla maggioranza, credetemi. Io ve lo dico perché sono anche un passionale. Parlo anche alla maggioranza: ma il ruolo di questo Consiglio qual è? Perché siete di maggioranza ed alzate la mano? Io non sono più disposto. Non sono più disposto, assolutamente”. Il consigliere comunale Giacomo Sucameli è invece intervenuto dichiarando “La cosa che chiediamo da due anni e mezzo è collaborare, essere più collaborativi possibile”. Successivamente, il rappresentante di Sicilia Futura ha specificato “La cosa più graziosa che poteva accadere qua dentro sarebbe stata, ovviamente, avere il revisore dei conti, avere il sindaco, che è una persona che è stata votata dal 75% della popolazione in quel momento particolare, e che poteva spiegarci alcune motivazioni. E poi avere delle risposte alle domande che sono state fatte, non solo da me, che magari lascia il tempo che trova, ma da un’ex capogruppo (Scibilia n.d.r.). Sono state fatte dal capogruppo dell’UDC, sono state fatte da me, per andare avanti nel ragionamento e per avere una serenità nel trascorrere la serata, anche se, su questo punto, io sono contrario. Ma sono contrario di natura a questo modo di fare politica. Quindi, sarò contrario anche nel voto”. Poi, l’esponente di Abc-Alcamo cambierà, Mauro Ruisi, ha espresso il suo pensiero in tal modo “Il vero problema di questo comune è l’incapacità di spendere le somme che questo Consiglio comunale crea, destina e mette nei vari obiettivi che ci diamo. Oggi, il vero dramma del nostro comune è questo, ce lo siamo detti più volte: noi non riusciamo a spendere. E, allora, qui non è più un problema di 8 milioni, 7  milioni o 10 milioni. È sostanzialmente un problema che la nostra economia, diciamo così, è bloccata, è ferma”. In seguito, il consigliere comunale ha precisato “Noi abbiamo la necessità di fare questa manovra per i buchi che si sono creati, perché questo è. La possibilità piacevole di parlare dell’avanzo può essere stimolante solo se effettivamente noi riusciamo a spendere questo denaro. Il problema di Alcamo è questo”. Nel corso della seduta consiliare sono state anche trattate due interrogazioni presentate dalla minoranza. La prima interrogazione è stata esposta dal consigliere comunale Ginò Pitò ed aveva ad oggetto la pulizia della caditoie. L’assessore al ramo, Vito Lombardo, ha spiegato che il servizio è affidato interamente alla società Energetikambiente e il controllo viene fatto dal comune. Le ispezioni effettuate sin qui hanno contribuito alla diffida e alla penale applicata all’impresa dei rifiuti. Per quanto riguarda la mancata pulizia di un centinaio di caditoie è di circa 48 mila euro. Il nuovo appalto c.d. pre-ARO, ha spiegato il componente della giunta grillina, prevede la pulizia di 2500 caditoie rilevate dagli uffici comunali. Secondo l’esponente di ABC-Alcamo Cambierà, Gino Pitò, tale numero sarebbe sottostimato. La seconda interrogazione, invece, è stata illustrata dal democristiano Saverio Messana e approfondiva la sicurezza della Direzione 1. Infine, una terza interrogazione del gruppo ABC-Alcamo Cambierà è stata rinviata alla successiva seduta consiliare.

Linda Ferrara

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