Alcamo: Sucameli (PD) e Cusumano (M5S) eletti componenti della commissione consiliare per la revisione dell’albo dei giudici popolari

redazione

Alcamo: Sucameli (PD) e Cusumano (M5S) eletti componenti della commissione consiliare per la revisione dell’albo dei giudici popolari

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martedì 08 Agosto 2017 - 12:57

Sono stati 12 i voti espressi dall’Aula Consiglio per il grillino Francesco Cusumano, sei per il piddino Giacomo Sucameli. I due consiglieri comunali andranno a coadiuvare la commissione speciale presieduta dal primo cittadino, Domenico Surdi, che rinnova ogni due anni (dispari) gli elenchi dai quali vengono attinti i nominativi dei cittadini con i requisiti previste dalla legge per comporre la giuria delle corti di secondo grado di giudizio.

È stato un Consiglio comunale lampo quello tenutosi nel tardo pomeriggio di ieri e convocato dal presidente Baldo Mancuso. Solamente 60 minuti di esecuzione dei lavori consiliari, a fronte della media annuale di una media di 6 ore a seduta, per eleggere i due componenti che andranno a coadiuvare il sindaco Domenico Surdi nella revisione dell’albo dei giudici popolari all’interno della commissione consiliare competente, secondo quanto disposto dalla legge 10 aprile 1951 n. 287.

La commissione, presideduta dal primo cittadino, ha come funzione quella di collaborare con gli uffici comunali per la compilazione di due distinti elenchi, nei quali sono iscritti i cittadini in possesso dei requisiti previsti dalla legge, dai quali vengono estratti dalla Corte d’Assise e dalla Corte d’Assise d’Appello i nominativi dei giudici popolari che le andranno a comporre. Tale adempimento deve avvenire entro il 30 agosto e ogni due anni (dispari). La legge, come spiegato dal segretario comunale Vito Bonanno, non prevede tutele minime di rappresentanza dei componenti di maggioranza e di minoranza all’interno della citata commissione consiliare, così come nulla prescrive riguardo le modalità di elezione rimandando, dunque, la disciplina a quanto previsto da statuti e regolamenti comunali.

Proprio in virtù di questo vuoto normativo del Comune di Alcamo, ieri sera, lo svolgimento della votazione dei due membri di tale commissione speciale è avvenuta con scrutinio segreto. Infatti, il segretario comunale Bonanno ha illustrato in merito l’Aula consiliare “Mi sono accertato che né lo Statuto né il Regolamento del Consiglio Comunale di Alcamo lo prevedono”. Poi, ha aggiunto che vi è la possibilità di “Applicazione dei principi generali delle commissioni consiliari. Quindi, in questo caso, come diceva il presidente, si procederà in via analogica dell’articolo 14 del vostro Regolamento per le elezioni delle commissioni consiliari, il quale prevede lo scrutinio segreto”. Proprio nei confronti del presidente del Consiglio comunale Baldo Mancuso è stato rivolto l’intero intervento della consigliera comunale Rita Norfo dell’UDC. “Per l’istituzione di questo Consiglio comunale, purtroppo, ahimè, non è stata convocata la conferenza dei capigruppo. Però, questo ordine del giorno e questo Consiglio comunale arrivano con una convocazione ordinaria”. Poi, la consigliera Norfo ha continuato affermando “La conferenza capigruppo ha una funzione importante. Tra l’altro, nel nuovo Regolamento comunale, abbiamo proposto, e poi si è approvato, che l’istituzione della conferenza capigruppo doveva avvenire 48 ore prima, mi sembra, prima della convocazione. Questo era stato fatto per dare a consiglieri la possibilità di studiare gli atti, di essere a conoscenza di quello che succedeva, di quello che si verificava. Invece, qua non c’è mai tempo. Addirittura, si convoca un Consiglio comunale in via ordinaria, ma non c’è tempo per convocare la conferenza capigruppo e il presidente ha da solo organizzato e fatto tutto. Comunque, volevo precisare che noi non possiamo essere bypassati senza una motivazione ben precisa”.

La replica del presidente dell’Aula Falcone-Borsellino è avvenuta immediatamente dopo. “La motivazione ben precisa la detta il Regolamento stesso che attribuisce questi poteri, purtroppo o per fortuna, al presidente. E, in particolare, l’articolo 33 comma 2 recita che i provvedimenti relativi ai bilanci, agli atti dovuti o urgenti possono essere iscritti nel programma e inseriti all’ordine del giorno del Consiglio a cura del presidente del Consiglio comunale, anche al di fuori delle modalità del comma 1”. Poi, il presidente Baldo Mancuso ha precisato “Al comma 1 vi è la conferenza dei capigruppo. Per cui, avendo valutato quest’atto come urgente, poiché le modalità dovevano essere delle elezioni previste entro il 31 luglio, ho proceduto secondo quanto stabilito dal Regolamento a convocare questo Consiglio comunale con soli due punti all’ordine del giorno, che sono appunto due atti dovuti e non di natura politica, come può essere una mozione o interrogazione per cui avrei chiesto anche l’ausilio”. Infine, il presidente dell’Aula consiliare ha dichiarato che per senso di responsabilità tutti i capigruppo, inclusa la consigliera Norfo, sono stati contattati telefonicamente e informati sulla convocazione del Consiglio di ieri pomeriggio.

Successivamente alla brevissima fase della discussione, si è proceduto alla “chiama” dei consiglieri comunali. Questo il risultato venuto fuori dall’urna: 12 preferenze espresse per il pentastellato Francesco Cusumano, verosimilmente votato dalla maggioranza presente in Consiglio comunale; 6 voti per Giacomo Sucameli del Partito Democratico (assente in Aula Falcone-Borsellino) e probabilmente votato da buona parte della minoranza; a completare lo scrutinio, una scheda bianca. L’immediata esecutività è stata deliberata all’unanimità dei presenti.

Il secondo atto dovuto, previsto dal terzo punto all’ordine del giorno e annunciato dal presidente Baldo Mancuso, è stato votato all’unanimità dei presenti, così come la sua immediata esecutività. Il provvedimento ha riguardato un debito fuori bilancio di 584 euro. La relazione sul debito fuori bilancio, prevista dal Regolamento comunale recentemente modificato, è stata trattata dalla dirigente competente, l’ingegnere Anna Parrino.

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