Alle urne il 28 aprile sotto dissesto finanziario: Castelvetrano si prepara alle amministrative tra speranze e incognite

redazione

Alle urne il 28 aprile sotto dissesto finanziario: Castelvetrano si prepara alle amministrative tra speranze e incognite

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sabato 16 Febbraio 2019 - 11:44

Il Comune di Castelvetrano tornerà alle urne il prossimo 28 aprile. Inizialmente escluso dalla tornata elettorale di primavera, Castelvetrano è stato adesso inserito nell’elenco delle città che rinnoveranno i propri organi elettivi in seguito a un decreto dell’assessorato regionale enti locali, che a sua volta ha recepito le indicazioni fornite dal Ministero degli Interni. La notizia tanto attesa dalla comunità locale, che attende il ripristino di uno stato di normalità istituzionale, arriva però in un momento ancora una volta difficile per Castelvetrano, che da ieri è ufficialmente in dissesto finanziario. A certificarlo è una delibera sottoscritta dai componenti della Commissione straordinaria di cui fanno parte il viceprefetto Salvatore Caccamo, il viceprefetto aggiunto Elisa Borbone e il funzionario economico finanziario Concetta Maria Musca.

Nel giro di cinque giorni l’atto sarà trasmesso al Ministero dell’Interno, che poco meno di due anni fa ha disposto lo scioglimento dell’amministrazione comunale castelvetranese per infiltrazioni mafiose. La dichiarazione di dissesto era nell’aria, tenuto conto che lo scorso 31 gennaio la Commissione aveva approvato il rendiconto 2017, su cui gravava un disavanzo d’amministrazione di oltre 27 milioni di euro.

In particolare, dalla relazione predisposta dal responsabile dell’avvocatura civica è emersa una situazione drammatica, con 50 decreti ingiuntivi già notificati per un valore complessivo di oltre 5 milioni, cui si aggiungono 60 diffide di pagamento notificate all’ente, un decreto ingiuntivo di oltre un milione di euro da parte della Trapani Servizi spa per il conferimento dei rifiuti, pignoramenti per tre milioni di euro, debiti fuori bilancio pari a 7,5 milioni di euro (non rateizzabili causa mancato assenso dei creditori), residui passivi per un ammontare di 26,4 milioni di euro.

“Lo stato di dissesto – si ricorda nella delibera citando la giurisprudenza vigente in materia – si configura nella situazione nella quale l’ente non sia in grado di garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero quando esistono nei confronti dell’ente crediti liquidi ed esigibili di terzi in relazione ai quali l’ente non sia in grado di fa fronte con validi mezzi finanziari”.

Viste le croniche difficoltà di riscossione da parte dell’ente, l’impossibilità di ripianare il debito attraverso le misure triennali di rientro che erano state previste e l’impossibilità di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, alla Commissione non è rimasto che dichiarare lo stato di dissesto.

Comunque finiranno le prossime amministrative, per Castelvetrano si profila dunque un futuro ancora complesso, in cui la classe dirigente che verrà dovrà fare a lungo i conti con gli errori del passato.

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