I nostri scavi

Gaspare De Blasi

Marsala

I nostri scavi

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martedì 25 Settembre 2018 - 07:24

Chissà come sarebbe interessante se Alberto Angela, che ormai di notorietà in notorietà e di programma in programma, si avvia a ricalcare le orme del papà Piero, fosse coinvolto in qualche modo negli eventuali scavi del Parco Archeologico lilybetano. Non che i professionisti che lì lavorano siano di serie B, tutt’altro, ma la presenza dei media del settore guidati da quello che ormai è il numero uno dei divulgatori, forse potrebbe ridestare interesse in un area che secondo gli studiosi, quelli del passato e quelli presenti, nasconde preziosissimi reperti storici. Insomma lì sotto c’è l’antica Lilybeo, fondata in epoca antecedente ai romani e che nel periodo dell’Impero fu una delle città più importanti. Se lo sappiamo noi, figuriamoci gli studiosi. Mancano e sono sempre mancati i fondi. Non ci resta che affidarci ad Angela. Sembra che il divulgatore abbia una fortuna sfacciata, unità ad una capacità sicuramente notevole, di raccontare soprattutto la storia antica. Perché fortuna? Intanto perché i suoi programmi, collocati in orari diversi e in reti Rai differenti, riescono sempre a raggiungere un audience di tutto rispetto. L’ultima notizia però ha del rilevante e per questo noi suggeriamo di invitarlo a Marsala. Ecco il fatto: durante le registrazioni della puntata dedicata a Pompei ed Ercolano e che è andata in onda sabato scorso, mentre la troupe girava nel settore vetri degli scavi, lo sguardo del nostro si è posato, come raccontato dallo stesso Angela, su di una bottiglia che era sigillata e aveva qualcosa al suo interno. “Sono stati coinvolti studiosi di varie discipline – ha dichiarato il conduttore -, e si è scoperto che il liquido era (ma forse è meglio usare il condizionale in attesa di ulteriori analisi) il residuo di olio d’oliva più antico mai ritrovato nella storia dell’uomo”. Insomma è rimasto sepolto per 1800 anni, poi riportato alla luce in epoca borbonica, durante i primi scavi del sito di Ercolano e poi caduto nell’oblio per altri 200 anni. La notizia in poche ore ha fatto il giro del mondo accademico che si occupa del settore. E ad Angela sono stati preannunciati premi da diverse università europee. Volete scommettere che da qualche altra parte, se la bottiglia fosse stata ritrovata piena, l’avrebbero utilizzata per fare una bella frittura?

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