Angileri: “Di Girolamo riunisca il partito. Si riparta dai tre candidati delle primarie e da una proposta unitaria”

Vincenzo Figlioli

Angileri: “Di Girolamo riunisca il partito. Si riparta dai tre candidati delle primarie e da una proposta unitaria”

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lunedì 02 Marzo 2015 - 17:14

Nel week end della “Leopolda siciliana”, che ha visto riunirsi a Palermo gli stati maggiori dei renziani dell’isola, anche Marsala ha seguito con attenzione quanto stava avvenendo nel capoluogo. Anche perchè, la kermesse politica è stata citata a più riprese nei giorni scorsi, dopo che la riunione presso lo studio del notaio Lombardo ha rimesso in discussione molte certezze che gli elettori dei democratici pensavano di avere in tasca dopo le primarie dell’8 febbraio.

Renziana della prima ora, Anna Maria Angileri era a Palermo così com’era stata negli anni precedenti a Firenze, alla Leopolda nazionale. Com’è andata questa due giorni?

Molto bene. Sono stati due giorni in cui si è parlato molto di contenuti e poco di politica politicante. Abbiamo avuto molti tavoli tematici, condotti da relatori molto competenti, ideati per dare un contributo di idee da sottoporre al governo regionale, ma anche all’attenzione del sottosegretario, Davide Faraone. Io ho coordinato il tavolo de “La Buona Scuola”, con dirigenti, docenti, personale ATA, precari…E’ venuta fuori l’idea di istituire un tavolo permanente della scuola in Sicilia, che possa continuare un lavoro propositivo nei confronti del governo regionale e di quello nazionale.

Si è parlato molto dei presenti e dell’allargamento del Pd ad altre formazioni politiche, a partire da Articolo 4, che provengono da storie politiche diverse.

La Leopolda è un’iniziativa in cui si parla di contenuti ed è legata a un’area del partito, quella che fa riferimento al presidente Renzi. Tra i presenti c’erano anche alcuni rappresentanti di Articolo 4, il cui percorso di avvicinamento è stato sancito dalla scorsa direzione regionale, con il segretario Fausto Raciti che ha chiesto un mandato per avviare un processo di inclusione graduale dei deputati regionali e, a cascata, di assessori e consiglieri che fanno riferimento ad Articolo 4. A livello nazionale, anche Davide Faraone ha detto che non bisogna avere paura di questo processo osmotico e di un arricchimento del partito. Adesso, comunque, sarà il gruppo parlamentare all’Ars di Palermo che dovrà scegliere se i parlamentari di Articolo 4 dovranno entrare nel loro stesso raggruppamento.

La scorsa settimana, a Marsala, si è consumato uno scontro molto duro tra il segretario Di Girolamo e Luigi Giacalone, dopo la riunione presso lo studio del notaio Lombardo. Lei è rimasta in silenzio. Come mai?

Non c’era motivo di dire nulla. Io cerco sempre di restare lontana dalle polemiche e non ho partecipato ad alcuna riunione. Io sono una dirigente nazionale del Pd e a prescindere dall’esito delle primarie, considero il mio risultato una grande affermazione, conseguita senza consiglieri comunali, assessori o portatori di voti. Con me c’era tanta gente che credeva in un processo di rinnovamento che ha dato una risposta fortissima. Questa risposta sono pronta, per quanto mi riguarda, a metterla a disposizione del Partito Democratico.

Cosa farebbe al posto di Alberto Di Girolamo in questi giorni?

Anzitutto, il segretario dovrebbe riunire il suo partito, mettendo assieme le tre parti vincenti delle primarie, attorno a una proposta unitaria. Perchè Alberto Di Girolamo, Anna Maria Angileri e Luigi Giacalone sono persone diverse, che parlano a tre segmenti diversi dell’elettorato di cui bisogna tenere conto. Se si fa questo, la strada è in discesa. Se ci si chiude dietro posizioni autoreferenziali, diventa tutto più difficile. Io voterò comunque Pd, ma un partito che si presenta unito è più forte anche nel dialogo con quegli alleati che adesso si sono presi una pausa di riflessione.

La mossa del cavallo, con il ritorno sulla scena di Salvatore Lombardo, ha spiazzato tutti. Che idea s’è fatta a riguardo?

Credo che Salvatore Lombardo stia pensando un’area della società civile che si proponga fuori dallo schema classico del partito, nell’ottica di una nuova “primavera marsalese”. Io, comunque dopo le primarie, ho partecipato a un solo direttivo del Pd, in cui si è parlato del risultato delle primarie. Poi non ci sono state altre interlocuzioni e so poco di quello che è accaduto in questi giorni all’interno del partito o in altre riunioni, di cui, comunque, poco mi interessa.

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