Elezione del presidente dell’Ars, l’indignazione di Gucciardi e Milazzo

Gaspare De Blasi

Elezione del presidente dell’Ars, l’indignazione di Gucciardi e Milazzo

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domenica 17 Dicembre 2017 - 08:43

Dopo l’elezione alla presidenza dell’Ars di Gianfranco Miccichè di Forza Italia, che si è avvalso del voto di 4 deputati del partito democratico, si registra una dura reazione da parte del deputato regionale Baldo Gucciardi e della segretaria comunale marsalese Antonella Milazzo, intervenuti con due distinte note inviate agli organi di stampa.

Oggi quattro franchi tiratori del PD all’Ars – accusa Baldo Gucciardi hanno inferto un colpo mortale alla credibilità del Partito, della politica e delle istituzioni parlamentari. Oltre al disappunto per aver tradito un deliberato unanime del gruppo parlamentare del PD anche l’indignazione per un gesto inaccettabile e ingiustificabile che mette in discussione la base stessa della convivenza all’interno del Partito. Senza un chiarimento profondo e reale difficilmente potrà essere sanata questa ferita che turba non soltanto la dirigenza del PD ma migliaia di militanti che increduli esigono le scuse di chi ha ritenuto di violare le regole più elementari del nostro Partito”.

I quattro franchi tiratori del Partito Democratico, nascondendosi dietro il voto segreto e non rispettando quanto deciso dal gruppo parlamentare e dal partito, hanno votato l’On Micciché, candidato del centro destra. Una pagina nera nella storia del nostro partito. Un fatto che mina alle fondamenta le ragioni del nostro stare insieme. Io vedo un partito in cui sono saltate le regole più elementari. Le ambizioni personali non possono giungere fino a svendere ogni identità senza pudore, facendo strame della base e dei dirigenti siciliani. Io dico che è il momento di alzare la testa e fare una scelta chiara su ciò che il partito democratico siciliano vuole essere. Non credo che le democratiche e i democratici che vivono il partito nel territorio condividano questo modo di fare. Il Pd deve essere il partito alla cui costruzione abbiamo lavorato, il progetto per cui abbiamo lasciato le nostre “case politiche ” nel 2007”.

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