Bancarotta, posto ai domiciliari Antonio Ignazio Correra

Chiara Putaggio

Bancarotta, posto ai domiciliari Antonio Ignazio Correra

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martedì 09 Giugno 2015 - 15:33

Secondo la Procura avrebbe anche truffato lo Stato e ottenuto somme dai fondi antiusura

La sezione di pg della Guardia di Finanza di Marsala della Procura di Marsala ha posto agli arresti domiciliari Antonio Ignazio Correra, agente di commercio marsalese, di 35 anni, perché ritenuto responsabile di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, e di truffa ai danni dello Stato. Secondo gli investigatori,  avrebbe mentito affermando  di essere vittima di estorsione e usura, inducendo in errore la Prefettura di Trapani e il commissario straordinario di governo, e in questo modo attingedo al cosiddetto “Fondo di solidarietà” per le vittime di estorsione e usura. Le somme erogate in suo favore dallo Stato ammonterebbero a circa 200 mila euro, una buona parte dei quali utilizzati da Correra per comprare una casa a Montepulciano, in provincia di Siena, che è stata posta sotto sequestrato, ma nella quale dalla magistratura ora Correra è ai domiciliari. Provvedimento restrittivo che è stato richiesto dalla Procura, e firmato dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala Vito Marcello Saladino. L’indagine della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza è stata diretta dal Procuratore capo Alberto Di Pisa e coordinata dal sostituto Nicola Scalabrini. Correra, già condannato in primo grado a 3 anni e 8 mesi per truffe in danno di aziende di fertilizzanti e per ricettazione di due assegni ad un anno e quattro mesi di carcere, nel 2008 denunciò due persone che poi furono arrestate (Massimo Bellitteri, noto ristoratore di Marsala, e Antonino Salvatore Sieri), accusandole di estorsione, usura e lesioni personali. Il processo è ancora in corso, ma sta per concludersi e in sede di requisitoria il pubblico ministero Mucaria, al termine della sua requisitoria, ha chiesto l’assoluzione dei due imputati dall’accusa di usura e la derubricazione delle imputazioni di estorsione e lesioni in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per il quale ha chiesto una condanna a 9 mesi. Correra è assistito dall’avvocato Francesco Messina che ha detto di pensarla molto diversamente dell’Accusa, “per questo sto già procedendo al ricorso presso il Tribunale del Riesame per chiedere la revoca dei domiciliari”.

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