“Bocca di Rosa”: chiesta integrazione probatoria nel processo sul noto locale a luci rosse

Claudia Marchetti

“Bocca di Rosa”: chiesta integrazione probatoria nel processo sul noto locale a luci rosse

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venerdì 25 Luglio 2014 - 17:04

Nell’ultima udienza del processo scaturito dall’operazione dei carabinieri “Bocca di Rosa”, il giudice Roberto Riggio ha disposto un’integrazione probatoria. Su decisione del GUP – visto che il procedimento si celebra con il rito abbreviato – nella prossima udienza che si terrà il 23 settembre saranno ascoltati due testimoni, un uomo e una donna, la cui audizione, secondo il magistrato, è indispensabile ai fini della decisione. Il procedimento vede imputati Francesco Panico, 53enne titolare del night club che si trovava in contrada Digerbato difeso dall’avvocato Leo Genna che, nella precedente udienza, ha chiesto l’assoluzione per il proprio assistito accusato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Ieri era attesa la discussione finale dell’avvocato Giuseppe Cavasino, che assiste la moglie di Panico, Oksana Vodyants’ka, di 36 anni. “La mia assistita – ha ribadito l’avvocato Cavasino – si occupava esclusivamente del bar che si trovava molto lontano dal luogo in cui, a detta dell’accusa, si sarebbero effettuati incontri sessuali a pagamento”.

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