Bufera a Trapani: i consiglieri comunali si aumentano il gettone di presenza

Audrey Vitale

Bufera a Trapani: i consiglieri comunali si aumentano il gettone di presenza

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lunedì 03 Novembre 2014 - 11:50

E’ passato da un importo di 66 euro a quello di 87 euro, il gettone di presenza dei consiglieri comunali di Trapani. Questo è il risultato dell’approvazione di un emendamento da parte della maggioranza del consiglio lo scorso 30 ottobre. Così, mentre il Sindaco Vito Damiano (ha un indennità di 4 mila euro al mese) e la sua giunta hanno deciso di mantenere la riduzione del 30% dei propri stipendi, per far fronte alla difficile finanziaria in cui versa il comune di Trapani, i consiglieri hanno invece deciso – legittimamente –  di rendere indipendente il proprio gettone di presenza dalle scelte del Sindaco. Questo comporta un aumento – a partire dal 2015 – di circa 166.320 euro complessive che verranno sottratte dal bilancio cittadino.

A votare “si” i consiglieri: Vito Mannina, Giuseppe Ruggirello, Peppe La Porta, Silvio Mangano, Salvo Pumo, Francesco Briale, Francesco Salone, Giovanni Vassallo, Franco Ravazza, Felice D’Angelo, Giuseppe Bianco, Michele Cavarretta, Antonino Bianco, Giorgio Corbeltaldo e Nicolò Giarratano; il gruppo Pd composto da Ninni Passalacqua, Enzo Abbruscato e Nino Grignano si è astenuto. A votare contro: Totò La Pica, Nicola Lamia, Peppe Guaiana, Tiziana Carpitella, Pietro Cafarelli, Andrea Vassallo e Domenico Ferrante.

Immediate le reazioni da parte dei movimenti locali:

“Nel periodo in cui la Politica dovrebbe dare l’esempio – afferma Piero Spina del Movimento Cives – avrebbe l’obbligo di fare uscire dal torpore la città, anche aguzzando l’iniziativa creativa, trovando soluzioni ingegnose, il consesso civico cosa partorisce? Depaupera le casse comunali con l’aumento del 30% del gettone di presenza, già abbondantemente saccheggiate da quella dozzina di consiglieri comunali lavoratori dipendenti, che costano al Comune circa 200.000,00 € all’anno, ovviamente gettone di presenza a parte. Il Comune paga loro lo stipendio da dipendenti/manager, per un contratto di lavoro che un’azienda compiacente gli ha sottoscritto!”

“Ci aspettiamo che – affermano dall’associazione Trapani Cambia –  a fronte di questa scelta, il Consiglio Comunale di Trapani abbia almeno il buon gusto di pretendere che il proprio lavoro, così ben pagato, sia comunicato con tutti i mezzi e online ai cittadini paganti tramite la pubblicazione tempestiva dei verbali delle riunioni di Commissione, con in evidenza assenze, presenze, ritardi e uscite anticipate”.

In un comunicato il PD, tramite il suo segretario Francesco Brillante, spiega la scelta dell’astensione:

All’emendamento della maggioranza dei consiglieri presenti in aula che ha proposto l’adeguamento ad € 87 del gettone di presenza, il gruppo consiliare PD ha espresso compatto voto contrario (…) Così il Gruppo consiliare ha efficacemente insistito perché si operasse da un lato una “reale” decurtazione del gettone, dall’altro perché in ogni caso si differisse lo stesso, alleggerendo il Bilancio 2014 già ampiamente in crisi. La maggioranza dei Consiglieri aderivano così alla posizione del PD di esenzione dell’esercizio 2014, riuscendo nell’immediato a risparmiare utili risorse. Per tali ragioni, essendo il nostro un partito volto al buon governo, che mira fattivamente ad incidere nel dibattito cittadino tutto, accolta la modifica così proposta, si è ritenuto congrua un’astensione alla delibera finale – documento dal contenuto più complesso del semplice emolumento-, che in ogni caso vale come voto contrario ai fini della votazione. L’argomento è sicuramente di interesse e deve essere trattato, come lo è, con la massima sensibilità e rispetto soprattutto nei confronti dei cittadini e delle dure condizioni economiche attuali”.

E’ già in programma, per il 25 Novembre a partire dalle 16 davanti Palazzo D’Alì, una manifestazione dal titolo eloquente: “Mandiamo a casa questo indegno Consiglio Comunale!” organizzata da alcune associazioni e cittadini per contrastare questa scelta, così come accadde lo scorso anno dopo l’aumento della Tares.


Audrey Vitale

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