Campobello, il candidato sindaco Messina scrive alla città: "Se le cose non ci vanno bene, cambiamole"

Vincenzo Figlioli

Campobello, il candidato sindaco Messina scrive alla città: "Se le cose non ci vanno bene, cambiamole"

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lunedì 03 Novembre 2014 - 15:58

“Vedo solo rassegnazione, fastidio e non entusiasmo, se qualcuno parla di speranze, di cambiamento. Pochi sussulti di dignità e di vita”. Comincia così una lettera aperta che il candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle Francesco Messina ha inviato ai cittadini di Campobello di Mazara.
La politica non è schifosa – prosegue l’esponente pentastellato – sono schifosi gli attori attuali, ma non è stato sempre così. Politica vuole dire stare insieme, discutere e cercare il modo migliore per farlo. Guardate indietro, capirete che si può avere un futuro diverso”. Con la sua lettera, Messina cerca di scuotere di campobellesi, invitandoli a passare dal lamento e dal riconoscimento dei problemi cittadini, ad una vera reazione, uno scatto d’orgoglio. “ La società in cui viviamo è fatta da noi – prosegue il candidato del M5S – se non ci va bene, cambiamola; iniziamo dalle piccole cose […] Sorridiamo, portiamo la gioia dovunque andiamo, cerchiamo il contatto, offriamo conforto. Cambiamo abitudini: mangiano sano, beviamo dal rubinetto, ricicliamo, spegniamo la luce nelle stanze in cui non stiamo, non incazziamoci se la macchina davanti a noi rispetta i limiti: piccole cose”. Infine, l’appello a non votare “chi ha compromesso il futuro di Campobello e ora propone la soluzione”.
Nei giorni scorsi, nel frattempo, il Movimento Cinque Stelle ha inaugurato la sua nuova sede di via Roma 146, presentando gli assessori designati da Messina e la lista dei candidati al Consiglio comunale, alla presenza del protavoce all’Ars Sergio Tancredi e del portavoce al Senato Maurizio Santangelo. Nell’occasione, gli attivisti del Movimento hanno sollecitato maggiori controlli sulle affissioni dei manifesti elettorali, invitando anche la Polizia Municipale a vigilare contro gli abusi dei partiti e dei candidati che non rispettano gli spazi loro assegnati.

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