Caro Ministro Poletti…

redazione

Marsala

Caro Ministro Poletti…

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mercoledì 29 Marzo 2017 - 09:58

Il Ministro Poletti ne ha combinata un’altra delle sue… oppure sono le testate giornalistiche che fanno della demagogia sulle sue esternazioni. Dopo la storia dei voucher e di “alcuni giovani meglio perderli”, il Ministro del Lavoro ha incontrato gli studenti bolognesi lanciando messaggi “subliminali”.

“Il rapporto di lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia. È per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro dei curriculum”, ha detto Poletti. Ieri mattina anche alcune radio hanno commentato le parole del Ministro, qualcuno lo ha giustificato, altri, soprattutto sui Social, lo hanno redarguito. Dall’opposizione politica che lo definisce incompetente, a chi parlando di calcio non lo definisce proprio il “Maradona dei Ministri”, Poletti sembra abbia affermato che le sue parole sono state strumentalizzate e che gli studenti “… hanno compreso e condiviso nel loro linguaggio”. Ma così facendo caro Ministro, è come se dicesse che la categoria degli studenti sia tutti ignorante. E’ vero che oggi i giovani seguono mode pericolose, come abbiamo evidenziato pochi giorni fa, ma fare di tutta un’erba un fascio è gettare ombre sul mondo della scuola riformata proprio dal suo Governo.

Perché invece non puntare su un’alternanza scuola-lavoro che non sia sfruttare gli studenti ma che sia invece costruttiva e che possa creare un reale contatto con le scuole, istituendo ad esempio una banca dati che potrebbe servire sia alle imprese che vogliono assumere che agli studenti; la copia in formato elettronico potrebbe essere “conservata” dai centri locali per l’Impiego, punto di riferimento per la domanda e l’offerta. Per non parlare del fatto che il Governo torna di nuovo a sponsorizzare Garanzia Giovani perché non sa che pesci pigliare. La fiducia di cui parla tanto il Ministro sembra più uno spingere il giovane verso un comportamento ruffiano, da lecchino, piuttosto che sulla possibilità di farsi notare in base agli studi, alle esperienze (sul tema potremmo aprire infiniti dibattiti in Italia) in base al merito ed alla capacità. E non fa niente se le esperienze nel dopo-scuola non sono positive, “intanto vedi il mondo” dice Poletti. Caro Ministro l’unico mondo che vedo adesso, parlando con lei, in confidenza, non mi piace proprio…

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