Regionali, arrestato Cateno De Luca neo eletto all’Ars con l’Udc. I primi commenti

redazione

Regionali, arrestato Cateno De Luca neo eletto all’Ars con l’Udc. I primi commenti

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mercoledì 08 Novembre 2017 - 09:39

ore 10.30  Queste le prime parole dell’eurodeputato siciliano del Movimento 5 Stelle, Ignazio Corrao: “Lo avevamo detto: la coalizione che sostiene Musumeci è un’ammucchiata senza senso di impresentabili tenuta in piedi da interessi vergognosi. Oggi l’appena eletto De Luca, neo consigliere regionale della maggioranza di centrodestra, è stato arrestato con l’accusa di essere il promotore di un’associazione per delinquere finalizzata all’evasione fiscale. Soltanto quarantotto ore dopo l’elezione Musumeci perde già la sua risicata maggioranza e la sua coalizione degli impresentabili il primo pezzo. Il M5S ha ottenuto un risultato incredibile denunciando continuamente una situazione indegna tra l’indifferenza generale, compresi gli organi di informazione. Ora qualcuno, anzi più di qualcuno, deve delle scuse a noi e ai siciliani”. 

ore 10 Questo il comunicato stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, della Procura e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza: “Nella mattinata odierna, in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Messina a conclusione di articolate e complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Messina, militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Messina e della Compagnia Carabinieri di Messina Sud hanno sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari Cateno De Luca e Carmelo Satta in qualità di promotori di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di una rilevante evasione fiscale di circa 1.750.000 euro. Attraverso le indagini è stato individuato un complesso reticolo societario facente capo alla Federazione Nazionale Autonoma Piccoli Imprenditori ed alla società CAF FE.NA.PI. s.r.l., riconducibile, direttamente o indirettamente, ai due, utilizzato, nel corso del tempo, per porre in essere un sofisticato sistema di fatturazioni fittizie finalizzate all’evasione delle imposte dirette ed indirette. In sintesi, lo schema evasivo emerso prevedeva l’imputazione di costi inesistenti, da parte della Federazione Nazionale a vantaggio del CAF FENAPI s.r.l., individuato quale principale centro degli interessi economici del sodalizio criminale. La frode si è sviluppata basandosi sul trasferimento di materia imponibile dal CAF alla Federazione Nazionale, in virtù del regime fiscale di favore applicato a quest’ultima, che ha determinato un notevole risparmio di imposta. Al termine dell’attività investigativa è stato individuato un indebito risparmio di imposta pari a circa 1.750.000 (sia ai fini I.V.A. che delle Imposte sui redditi delle società). Oltre alle due persone sottoposte agli arresti, sono state deferite a piede libero altri 8 associati. Contestualmente è stata disposta l’esecuzione del sequestro preventivo per equivalente fino all’ammontare dell’indebito risparmio di imposta, sia nei confronti degli arrestati che nei confronti della società CAF FENAPI s.r.l., nei cui confronti è stata applicata la normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti.

A due giorni dallo spoglio elettorale in Sicilia, già il primo arresto. A Messina l’ex deputato regionale rieletto nell’Udc, Cateno De Luca, candidato per Musumeci Presidente, è finito ai domiciliari per evasione fiscale. In esecuzione di un provvedimento emesso dal gip di Messina, militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza e della compagnia dei carabinieri di Messina sud lo hanno arrestato come promotore di un’associazione per delinquere finalizzata alla realizzazione di un’evasione da un milione e 750mila euro. Con lui ai domiciliari anche per Carmelo Satta. Il giudice ha disposto anche il sequestro preventivo sia nei confronti dei due arrestati che della società Fenapi, attorno alla quale sarebbe stata imbastita la truffa.

Le indagini hanno individuato un intreccio societario che faceva capo alla Fenapi, riconducibile a De Luca e Satta, e alla Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori, utilizzato per un sistema di false fatture che avrebbe consentito l’evasione di imposte dirette e indirette. Secondo l’accusa, la Federazione imputava costi inesistenti alla Fenapi, che poi le trasferiva l’imponibile utilizzando il regime fiscale di favore di cui gode. Indagate a piede libero altre otto persone.

Cateno De Luca, eletto con 5.418 voti era uno dei cosiddetti “impresentabili” alle elezioni regionali 2017. Nelle ultime ore diversi casi di voti poco chiari stanno sconvolgendo l’ultima tornata elettorale. De Luca difatti, era già stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta per i lavori realizzati a Fiumedinisi, il paese del messinese di cui era sindaco e dove le sue aziende edili si sono aggiudicate i lavori. La procura ha chiesto la sua condanna a 5 anni e a 4 anni per suo fratello Tindaro. De Luca aveva proposto ricorso in Cassazione per spostare il processo a Reggio Calabria, ma la sua istanza è stata respinta e il processo attende ora la sentenza a Messina nelle prossime settimane.

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