Cento anni dalla Grande Guerra: ne parlano le Forze Armate al Liceo classico di Marsala

Chiara Putaggio

Cento anni dalla Grande Guerra: ne parlano le Forze Armate al Liceo classico di Marsala

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mercoledì 25 Febbraio 2015 - 20:11

La conferenza ha avuto il sapore di una speciale lezione di storia, utile sia dal punto di vista didattico che per la costruzione di un alto senso di cittadinanza

Una full immersion nella prima guerra mondiale raccontata da alcuni dei maggiori esponenti delle forze dell’ordine in occasione del centenario del conflitto mondiale. In ragione di un protocollo tra MIUR e Ministero della Difesa, i rappresentanti delle Forze armate sono stati ospiti del Liceo classico “Giovanni XXIII” di Marsala, introdotti dalla dirigente scolastica Antonella Coppola. Il primo a rivolgersi agli studenti dell’ultimo anno è stato il capitano Fabio Manzo, capo dei carabinieri di Mazara del Vallo. “Non molti sanno che la prima guerra mondiale per l’Italia è l’ultimo conflitto risorgimentale. Noi combattiamo solo contro l’Impero austro ungarico. In quel tempo l’Italia è già stato unitario da anni, ma non è ancora Nazione. Lo diveniamo solo con la prima guerra. È con la prima guerra che, per la prima volta che marsalesi e mazaresi vanno al fronte, in Friuli. Hanno combattuto 27 classi, ossia anni di nascita e hanno vinto la guerra. Con questo conflitto ci viene dato un motivo per sentirci parte di qualcosa di unico. Nasce la canzone del Piave: “Non passa lo straniero”. Siamo stati capaci di conquistare luoghi come Trento e Trieste, che non erano mai stati italiani, dai tempi dei Romani. La prima guerra finisce il 4 novembre. Viene trattata la resa. Da qui la festa delle forze armate. L’altare della patria – contestualizza – , pensato come monumento a Vittorio Emanuele II, in corso d’opera è stato cambiato, perché c’è stato il milite ignoto, scelto tra salme senza nome, dalla madre di un soldato arruolato dall’impero austro ungarico, che poi disertò passando con noi e cadde in battaglia. Quello che voglio dire – finalizza il capitano – è che con la prima guerra mondiale abbiamo fatto gli italiani”. Il ruolo delle donne è stato affrontato dal capitano Filippo Cea, capo della compagnia della Guardia di Finanza di Marsala.  una frase di Armando Diaz è stata scelta dal capitano corvetta della Capitaneria di Trapani Antonio Morana che ha parlato della sua esperienze di ex alunno liceo di Trapani dove lapidi sulle aule, ricordavano quei ragazzi della grande guerra: studenti del 1899 del liceo partiti e non più tornati: “Li ho visti i ragazzi del ’99, andavano in prima linea cantando, li ho visti tornare in esigua schiera, cantavano ancora”.  Il ruolo di mettere in relazione i fatti del 15-18 con il ruolo delle Forze Armate oggi è stato affidato al maggiore Marco Brigotti dell’aeronautica: “Intraprendere la nostra carriera significa garantire la libertà e la sicurezza alla Patria. L’augurio è che voi alunni prendiate esempio dall’alto livello morale di quei ragazzi del 1899 che contribuirono a fare dell’Italia un Paese libero”. La conferenza ha avuto il sapore di una speciale lezione di storia, utile sia dal punto di vista didattico che per la costruzione di un alto senso di cittadinanza. Ne è scaturito un intenso dibattito animato dagli alunni che non hanno lesinato domande anche su temi spinosi quali i recenti fatti Roma (danneggiamento della Barcaccia) e l’immigrazione clandestina.

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