Ci scrive Amodeo (Adoc) sulle disfunzioni e inefficienze della Sanità trapanese

Claudia Marchetti

Ci scrive Amodeo (Adoc) sulle disfunzioni e inefficienze della Sanità trapanese

Condividi su:

venerdì 27 Febbraio 2015 - 17:28

I recenti episodi definiti di “malasanità” verificatisi nell’ambito territoriale dell’Asp di Trapani (oggi Ospedale S. Antonio) che hanno riempito gli spazi della cronaca dei mezzi d’informazione in questi giorni, ci inducono a intervenire per affermare a chiare lettere che sono fatti annunciati e conseguenza diretta di quella scellerata politica dei tagli indiscriminati nella sanità, portata avanti senza nessun criterio. Dopo anni di sprechi consumati sotto gli occhi e nel silenzio di tutti, si pensava che i tagli avrebbero dovuto, oltre a ripristinare un equilibrio nei conti, garantire un miglioramento dei servizi erogati. Invece le carenze continuano e si aggravano ogni giorno a causa di un’endemica disorganizzazione e della penuria di personale ( vedi le estenuanti e incivili attese nei “pronto soccorso”; poi ci si meraviglia per i gravi episodi verificatisi) che procurano intollerabili costi e disagi a danno dei cittadini, costretti a girovagare per il territorio provinciale a causa dello spostamento dei reparti, dei centri di diagnosi specialistiche, o analisi, da un ospedale all’altro. E’ questa la nuova sanità che si offre alla cittadinanza, con ospedali svuotati delle loro attività, non solo quelle specialistiche ma anche quelle normali, caricando altre strutture inverosimilmente, con la conseguenza di un sovraffollamento delle stesse? Questa razionalizzazione, principio amministrativo sano, dall’esperienza vissuta sulla pelle dei pazienti, è fortemente inquinata dalla politica, che sacrifica la meritocrazia a favore della vicinanza partitica e da un anacronistico campanilismo. In questo contesto s’inserisce perfettamente l’esempio eclatante della tanta agognata e strombazzata radioterapia in provincia di Trapani. Ricordiamo per la cronaca che sono stati programmati alcuni anni fa ben due centri: uno a Mazara del Vallo legato alla ritardata ricostruzione dell’Ospedale Abele Aiello, e l’altro a Trapani presso l’Ospedale S.Antonio la cui realizzazione è ancora in alto mare. Sarebbe bastato a suo tempo, come auspicato da noi, attrezzare e adeguare il sottoutilizzato nuovo ospedale di Marsala con notevole risparmio per l’erario. Oggi avremmo sicuramente, e da qualche tempo, una radioterapia funzionante. Invece continuano i disagi della gente che è costretta a farla non solo fuori dalla provincia di Trapani ma addirittura spesse volte fuori anche dalla Sicilia, con grave dispendio di denaro e notevoli disagi, in quanto le strumentazioni dei centri esistenti, nonostante la grande professionalità del personale addetto, sono tecnologicamente superate o per la lungaggine dei tempi di attesa. Oggi purtroppo come ieri vale ancora il nostro detto che il miglior ospedale è l’aereo soprattutto per le esigenze dei malati con gravi patologie. Non sono giustificabili le lunghe e vergognose attese per effettuare le prenotazioni di visite, esami diagnostici ( ancora oggi non possono essere fatte telefonicamente) o per pagare il ticket. Ci si chiede questa informatizzazione tanto pubblicizzata ed enfatizzata quando diventa operativa? Segnaliamo anche un grave atteggiamento organizzativo discriminatorio consistente nel fatto che se si paga la visita o l’esame queste sono effettuate in un lasso di tempo ragionevole, ed alle volte subito, mentre gli altri mortali devono aspettare il loro turno che si può protrarre nel tempo anche per parecchi mesi. Poi accade che al momento delle visite o a quello degli esami non si rispettano gli orari e si reiterano le attese anche per ore sempre a causa della carenza di personale. Per non parlare poi di quello che vediamo nei reparti, caratterizzati nella stragrande maggioranza da edifici, mobilio ed attrezzature fatiscenti e comunque non consoni ad un luogo di cura. Non manca neanche la confusione organizzativa vissuta in modo insopportabile dalla gente. Quindi è oltremodo scandalosa la ricerca di capri espiatori nel personale che ogni giorno è alle prese con le tante disfunzioni di un sistema da terzo mondo, quando le responsabilità sono chiaramente da attribuire a chi gestisce politicamente la sanità ed ai suoi figli diretti, gli strapagati Direttori Generali, la cui insufficienza è sotto gli occhi di tutti a ben vedere anche gli episodi che si verificano in tutta la Sicilia. Inappropriatezza dell’utilizzo dei posti nei reparti di neonatalità, mancanza di posti di terapia intensiva cardiaca, elisoccorso che non volano dopo un certo orario, insufficiente personale rispetto alla domanda, penuria di mezzi ed attrezzature sono le parole che sentiamo ogni giorno. C’è da chiedersi quanto vale veramente la vita umana, e se vale veramente la pena per risparmiare pochi Euro, proporzionati alla bolgia di sprechi macroscopici che ancora sussistono nella sanità nonostante tutto, rischiare ancora sulla pelle della gente che paga a caro prezzo questi servizi o per meglio dire questa mancanza di servizi?

Anche le intrusioni della Ministra, sanno di vendetta e voglia d’intromissione, la quale dimentica il suo ruolo e continua a operare come se la salute dei cittadini sia un problema di altri e non suo. Sembra che le basti solo far quadrare i conti. Questo scarica barile deve finire. Come deve finire questo nepotismo politico a tutti i livelli, dove le disfunzioni sono diventate intollerabili, perche stiamo parlando del servizio più importante per i cittadini: la Salute. Al di fuori degli episodi di cronaca giornalistica è incredibile, per esempio, riscontrare che al Policlinico di Palermo nel reparto oncologia i pazienti sono costretti ad aspettare ore prima di effettuare la chemioterapia a causa della penuria di lettini o poltrone. Il tutto diventa persino ridicolo quando mancano gli aghi per i portatori del Port (ormai quasi tutti i malati oncologici lo hanno installato) il cui costo e di pochi euro, con grave disagio anche dei medici e del personale che ogni giorno con la loro tanta professionalità, disponibilità, cortesia ed abnegazione riescono, nonostante tutto, a svolgere dignitosamente il loro delicato lavoro. Accade in Sicilia che non si riesce ad inviare una cartella clinica per posta perché bisogna adottare prima uno specifico regolamento, e per fare questo ci vuole tanta scienza e tempo, costringendo la gente a percorrere chilometri per ritirare personalmente tale documento. E’la stessa politica del risparmio che vorrebbe chiudere l’ISMETT di Palermo, una delle eccellenze mediche a livello mondiale, e quella che costringe i malati a sostare giorni dentro il pronto soccorso in attesa di trovare un posto in reparto.

Ci chiediamo cosa deve succedere ancora perché finalmente cambi qualcosa nella gestione della sanità non solo in Sicilia ma anche in Italia. Per ritornare al nostro ambito territoriale di Trapani di queste cose ne abbiamo scritto e parlato ben tre anni fa in occasione della nostra proposta di istituire uno “sportello unico delle neoplasie” e delle malattie più gravi, sull’insufficienza dei servizi riservati ai malti oncologici ritenuti irresponsabilmente “congrui” dall’allora Direttore Sanitario Aziendale, sull’informatizzazione dei servizi, soprattutto quello di prenotazione, i pronto soccorso che abbisognavano di più personale per evitare le estenuanti attese e pericoli. Ci sono state date assicurazioni che si sarebbe intervenuti tempestivamente. Oggi possiamo affermare che non è cambiato sostanzialmente niente perché i problemi sono sempre gli stessi, come quasi sempre gli stessi sono i protagonisti in questo scenario della sanità trapanese ad incominciare dal Direttore Generale. Ora è arrivato il momento di dire basta ! Ogni giustificazione è divenuta a nostro parere inaccettabile! La sanità deve essere organizzata e gestita per i cittadini ! Il Presidente Crocetta intervenga immediatamente assumendo le decisioni logiche del caso per chiudere definitivamente la questione sanità siciliana. Noi ci chiediamo, da qualche tempo, se per cambiare questo sistema siano ancora sufficienti i mezzi che la democrazia e la legislazione vigente ci mettono a diposizione. Noi siamo per il dialogo e confronto; comunque sia per farci sentire, pertanto, nell’interesse della gente che soffre, con la presente invitiamo i cittadini a segnalarci le disfunzioni della sanità della nostra provincia di Trapani ed anche oltre, per così operare con un’attività di denuncia e stimolo costante sino a quando i problemi non si risolveranno. Nel rimanere disponibili ad incontrarci inviamo distinti saluti.

Giuseppe Amodeo

Adoc

 

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta