Tripletta di regolamenti approvati dal Consiglio comunale di Alcamo

redazione

Tripletta di regolamenti approvati dal Consiglio comunale di Alcamo

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mercoledì 06 Settembre 2017 - 13:37

Nel corso dell’ultima seduta consiliare, svoltasi lunedì sera, i componenti della I e II commissione hanno deliberato dei provvedimenti sulla gestione del patrimonio immobiliare del Comune e sulla istituzione di due consulte: una delle associazioni e l’altra delle pari opportunità. Colmati diversi vuoti normativi dopo più di un ventennio.

Nella serata di lunedì scorso, l’Aula consiliare ha approvato tre regolamenti comunali, due presentati dalla prima commissione e uno dalla seconda. Il Regolamento per la gestione del patrimonio immobiliare di proprietà comunale è stato il primo ad essere stato affrontato dall’organo elettivo. In particolare, con l’adozione di tale provvedimento si è voluta disciplinare la fruizione, in regime di concessione, di locazione, di comodato d’uso da parte di terzi di beni immobili di proprietà ed in uso all’Amministrazione comunale. Detta concessione verrà effettuata previo espletamento di procedura ad evidenza pubblica, con la possibilità di ricorrere al concorso di progettazione o project financing. Inoltre, sarà prevista una commissione ad hoc per la selezione delle richieste. Per i beni immobili sarà possibile, previo atto di indirizzo della giunta, la riduzione del canone fino ad un massimo del 50% per esigenze di promozione e sviluppo sociale di una determinata zona o per attività marginale bisognose di tutela.

Nel corso del dibattito in Consiglio comunale, il presidente della II commissione competente in materia, Vito Lombardo (M5S) sulla ricognizione dei beni demaniali, patrimoniali a disposizione del comune ha affermato: “Ricordo, in una delle primissime sedute di commissione, non so se il titolo è esatto, il ragioniere Regina, non so se ragioniere o geometra, in commissione, in maniera, come dire, quasi disarmante ha detto che il Comune non ha consapevolezza di quanti beni possiede. E non vi era, di conseguenza, un resoconto rispetto ai beni patrimoniali, di proprietà del comune”. Quanto dichiarato dall’esponente della maggioranza è stato poi ribadito dal rappresentante di ABC-Alcamo Cambierà, Gino Pitò, il quale ha dichiarato: “ Fin dal ’94, la prima volta è stato appena insediata la giunta Ferrara, nel novembre ’93, la Regione ha minacciato di commissariare i comuni perché non avevano gli inventari dei beni immobili. La prima volta è stata in quel momento. Il comune ha fatto l’inventario di beni immobili in fretta e furia. Ho scoperto di recente che, in pratica, siamo fermi allo stesso punto. E un tema che ritorna spesso. Dopo 20 anni mi trovo allo stesso punto”. La delibera è stata votata all’unanimità dei presenti, così come i due emendamenti presentati, uno dalla II commissione e l’altro dal consigliere comunale Gino Pitò.

Successivamente, è stato discusso in Aula Falcone-Borsellino il primo dei due regolamenti frutto del lavoro della I commissione: il Regolamento per l’istituzione della tenuta dell’albo comunale delle associazioni e della consulta comunale delle associazioni. Il consigliere comunale pentastellato Francesco Viola ha così spiegato la necessità di adottare detto provvedimento “ Noi ci stiamo impegnando per costituire più consulte possibili. È questo uno degli ideali del Movimento 5 Stelle. Il cittadino deve partecipare alla costruzione della cosa pubblica e, principalmente, deve anche proporre delle idee, soluzioni, nella gestione della stessa”. Sul punto è intervenuta anche la consigliera comunale di Abc-Alcamo Cambierà Caterina Camarda: “Come gruppo abbiamo pienamente condiviso l’intento perseguito e che intende perseguire questo regolamento. Mi preme puntualizzare, però, proprio perché siamo in occasione dell’approvazione di un ennesimo regolamento, che l’importanza dei regolamenti non sta solo nel fatto di stabilire delle regole, questo è un dato di fatto, è imprescindibile. L’importanza reale di un regolamento, di questo, come di tanti altri buonissimi, ottimi regolamenti che abbiamo approvato, è non tanto farli rispettare, quanto piuttosto utilizzarli come indotto, come meccanismo, come strumento per facilitare in questo particolare caso, per il tema che ci occupa, la partecipazione delle associazioni che sono lo specchio delle istanze, delle esigenze della società civile e farla partecipare appunto attivamente di modo da rendere possibile per noi che siamo la politica e rappresentiamo quegli interessi una reale interlocuzione con le parti sociali”. Mentre, l’esponente grillina Giovanna Melodia ha chiarito che in realtà il regolamento presentato in Aula era già esistente, ma che necessitava di variazioni: “ Il regolamento va a modificare un regolamento attualmente vigente che, però, è alquanto datato. Considerate che si tratta di una delibera del commissario straordinario che risale al 1993. Talmente datato e talmente rimasto lettera morta che, ad oggi, non sappiamo se esiste o meno un albo delle associazioni. Abbiamo chiesto al dirigente in maniera formale, ossia in commissione, e in maniera informale. Abbiamo chiesto in ufficio anche a i diversi dipendenti che nel corso degli anni hanno avuto comunque contatti con il mondo dell’associazionismo, ma di fatto, ad oggi, non abbiamo una risposta certa né in un senso né in un altro”. Un maxiemendamento è stato presentato dai consiglieri comunali, contenente all’interno diversi emendamenti tra cui quello proposto dal consigliere comunale del Partito Democratico Filippo Cracchiolo. Questa la sua indicazione sul bilancio delle associazioni: “Atteso che è un obbligo di legge, sempre per andare incontro alle associazioni, anche dalla necessità espressa della consigliera Camarda, ossia alleggerire quanto più possibile quelle che sono le richieste di un’amministrazione pubblica nei confronti delle associazioni, quindi, eliminare il punto d) comma 5 dell’articolo 5”. Sull’emendamento di Cracchiolo è intervenuto Gino Pitò, preannunciando la sua contrarietà alla proposta presentata dal collega “Che il comune nel momento in cui incontra un’associazione abbia contezza se quell’ente esiste e quanto esiste, che tipo di attività fa, mi pare fondamentale, mi pare importante. È una questione di trasparenza. Qui sì che andiamo a toccare dei temi di legalità e trasparenza.” L’emendamento è stato bocciato con tre voti contrari (ABC-Alcamo Cambierà); 16 astenuti (M5S e Noi per Alcamo) e due favorevoli (Cracchiolo del PD e Messana dell’UDC). La deliberà è stata votata da 20 consiglieri comunali. Solo un astenuto: Giacomo Sucameli del PD.

Infine, è stato adottato il secondo regolamento redatto dalla I commissione, il Regolamento Pari Opportunità. In merito è intervenuta la presidente Piera Calamia del Movimento 5 Stelle “Abbiamo invitato in commissione il presidente uscente della commissione per le Pari opportunità, che sarebbe l’avvocato Vitalba Alessandra. Ci ha fornito delle delucidazioni in merito alle attività che svolgeva questa commissione. Le attività erano diverse, si basavano principalmente sul confronto tra diverse tematiche con la cittadinanza. Ha però messo in evidenza una poca collaborazione con l’amministrazione precedente. Di fatti, l’avvocato diceva che la relazione si aveva con l’amministrazione era solo ed esclusivamente sul fatto che la commissione doveva cambiare questo regolamento. Al che ci abbiamo pensato noi. Quindi, l’avvocato auspica un maggiore confronto con l’amministrazione per ottenere un migliore funzionamento di una futura commissione che adesso si chiamerà consulta”. Un’altra importante novità inserita all’interno del regolamento sarà la garanzia della parità di genere. Quindi, è stata prevista la presenza di componenti di sesso maschile e la presenza di rappresentanti di vari enti ed associazioni, che fanno parte del settore giuridico, economico, sanitario, etc. Anche questa delibera è stata votata favorevolmente da 20 consiglieri comunali e un solo astenuto (Sucameli).

Linda Ferrara

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