Consiglio comunale di Alcamo: approvati i regolamenti su baratto amministrativo e compensazione

redazione

Consiglio comunale di Alcamo: approvati i regolamenti su baratto amministrativo e compensazione

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venerdì 11 Maggio 2018 - 18:13

Sono stati deliberati all’unanimità dei presenti i due atti normativi discussi ieri sera in Aula Falcone-Borsellino. Ad usufruire della prima novità introdotta dal comune, in via sperimentale per la TARI, saranno i cittadini con un ISEE fino a 16 mila euro; mentre per quanto concerne la seconda, le imprese e i dipendenti pubblici che si trovano contemporaneamente in una condizione creditoria e debitoria nei confronti dell’ente potranno regolarizzare la loro posizione tributaria.

È durata quasi tre ore la seduta consiliare svoltasi nella serata di ieri. All’ordine del giorno dell’organo elettivo sono stati inseriti due importanti regolamenti comunali con i quali i rappresentati politici dell’Aula Consiglio hanno voluto, da un lato, tendere la mano alle fasce più deboli della popolazione alcamese e, dall’altro, snellire iter burocratici nei confronti di imprenditori e cittadini che si trovano nello stesso tempo creditori e debitori verso l’ente locale. Infatti, il primo punto trattato dai consiglieri comunali è stato quello del baratto amministrativo, uno dei temi contenuti nel programma del Movimento 5 Stelle, oggi, alla guida della città. L’argomento è stato affrontato nel corso di diversi mesi dalla prima e seconda commissione consiliare, le quali hanno lavorato sul testo anche congiuntamente. Precisamente, il legislatore nazionale mediante il decreto legislativo n.50 del 18 aprile 2016, all’articolo 190, ha introdotto nel nostro ordinamento il baratto amministrativo che consente agli enti locali di stipulare dei contratti di partenariato sociale sulla base di progetti presentati in forma singola o associata dai cittadini. Detti progetti possono riguardare “la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade, ovvero la loro valorizzazione mediante iniziative culturali di vario genere, interventi di decoro urbano, di recupero e riuso con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati”. In base alla tipologia di tali interventi, gli enti territoriali possono, dunque, definire riduzioni o esenzioni di tributi corrispondenti al tipo di attività svolta dal cittadino, che ha raggiunto la maggiore età, o dalle associazioni. Per quanto concerne il Comune di Alcamo, con l’approvazione del regolamento di ieri sera, è stata introdotta la possibilità di consentire all’ente di prevedere “riduzioni o esenzioni dei tributi in via sperimentale della sola TARI a fronte di prestazioni di pubblica utilità”. Inoltre, è stato stabilito che sarà la giunta municipale, annualmente, a individuare, compatibilmente con le risorse del bilancio, l’importo complessivo del baratto amministrativo. Il limite massimo individuale annuale di agevolazioni tributarie è stato fissato in 300,00 euro. Da precisare, inoltre, che l’atto normativo riguarda solamente i tributi futuri e non quelli pregressi.

Quattro sono stati gli emendamenti presentati nel corso della seduta consiliare, due dalla prima commissione, uno dall’ufficio competente e un altro a firma del consigliere comunale Gino Pitò del gruppo ABC-Alcamo Cambierà. Non ha sottoscritto l’emendamento, invece, la collega Caterina Camarda, la quale, criticata per tale scelta dalla collega di minoranza Rita Norfo, ha precisato che in qualità di membro della prima commissione ha voluto presentare insieme alla stessa gli altri due emendamenti e lasciare alla libera iniziativa il “compagno” di movimento. Con la presentazione di uno degli emendamenti della prima commissione e, nello specifico all’articolo 5 del regolamento, si è semplicemente migliorata la forma del testo dell’atto normativo. Mentre con l’altro emendamento, all’articolo 7 del regolamento, la prima commissione ha introdotto un’importante modifica elevando l’ISEE del cittadino, che può presentare il progetto, da 12 mila a 16 mila euro. L’emendamento, invece, presentato dall’ufficio ha stabilito che, non essendo stato approvato il bilancio di previsione 2018-2020 nei termini previsti dalla legge, il regolamento sarà applicato a partire dall’esercizio finanziario del 2019. Questi tre emendamenti sono stati votati all’unanimità dai presenti in Aula. Al contrario, con 15 voti di astensione (M5S e UDC) e 5 favorevoli (Cracchiolo, Calandrino, Dara, Camarda, Pitò), è stato respinto l’emendamento sottoposto al Consiglio comunale dall’esponente di ABC-Alcamo Cambierà, Gino Pitò, come suddetto, che proponeva di introdurre e formare all’Ufficio relazioni con il pubblico una figura ad hoc per aiutare il cittadino nella stesura dei progetti relativi al baratto amministrativo. Così, ha dichiarato la presidente della quarta commissione consiliare Rosalba Puma (M5S) “Finalmente anche Alcamo recepisce l’opportunità di porre in essere questo strumento legislativo di grande rilevanza. Una misura che potrà incidere concretamente sulla vita di quelle famiglie che, morose incolpevoli, si trovano in situazioni di disagio economico”. Successivamente, la consigliera comunale ha aggiunto: “Il baratto amministrativo è un nuovo modo di intendere il rapporto tra l’amministrazione e i cittadini. È un contratto di mutuo soccorso, un patto di reciprocità, di collaborazione e sostegno”. E, poi, ha dichiarato: “Aderire al baratto amministrativo significa entrare in un’ottica di tutela e riqualifica del territorio, dove contribuendo al decoro urbano il cittadino avrà modo di sentire come proprio ogni spazio condiviso della città e, soprattutto, potrà sentirsi parte attiva di un progetto anziché un peso, una risorsa piuttosto che un debitore insolvente. Ed è forse questo l’aspetto che valorizzerà di più il nostro contributo al processo di cambiamento: il forte segnale di inclusione sociale che possiamo lanciare oggi da quest’aula”. L’intervento della consigliera comunale Puma è stato seguito dalla sua collega pentastellata, la presidente della prima commissione Piera Calamia: “Questa sera mi sento soddisfatta nel dovere votare questo regolamento. Prima di tutto perché questo era un obiettivo che ci eravamo posti in campagna elettorale e finalmente lo abbiamo raggiunto”. In seguito, l’esponente grillina ha precisato che in sede di commissione era sorto il quesito in merito ad un eventuale mancato introito di tributi dell’ente e sulle ripercussioni che i cittadini non destinatari dell’agevolazione avrebbero avuto con l’introduzione del baratto amministrativo per le fasce più deboli. Essendo stato destinato un capitolo ad hoc per tale scopo, la presidente Calamia ha precisato che non saranno aumentate le tasse agli altri contribuenti alcamesi. Tra i membri d’opposizione della prima commissione si è elevata la voce della capogruppo dell’Udc, Rita Norfo, la quale ha affermato “Sicuramente, su questo regolamento il Comune di Alcamo non ci va a guadagnare nulla, però, è una misura sociale che va vista in questa linea”. Dopo la consigliera Norfo ha aggiunto: “Io spero che i cittadini si faranno avanti e che, avendo la possibilità di utilizzare questo regolamento, possano partecipare, sentirsi parte attiva, diventare cittadini attivi di questa amministrazione, di questo Comune di Alcamo, perché la città è di tutti”. L’unico intervento tra i membri di minoranza della quarta commissione, invece, è stato quello del consigliere di Sicilia Futura, Giovanni Calandrino, il quale ha dichiarato: “Questa idea del baratto amministrativo io l’ho sposata subito. Quando abbiamo cominciato a trattarla in quarta commissione sono stato il primo a dire «Sì mi piace questa idea». Però, penso che non saranno molte le persone a partecipare. Ora, mi sto rendendo conto che se noi aumentiamo da 12 mila anche a 16 mila (il criterio ISEE n.d.r), penso ci saranno molte persone che potranno aderire a questo baratto amministrativo”. La proposta di delibera sul regolamento citato è stata approvata all’unanimità dei presenti in Consiglio comunale.

Nel corso della seduta consiliare, come sopra anticipato, è stata deliberata anche la proposta di regolamento compensazione fiscale e tributaria. In questo caso, è stato stabilito che i debiti tributari potranno essere estinti “mediante compensazione tra crediti e debiti aventi anche natura diversa tra loro, a condizione che crediti e debiti siano ugualmente certi, liquidi ed esigibili”. Tale compensazione non è però ammessa nelle ipotesi di “entrate riscosse mediante ruolo coattivo già divenuto esecutivo e per le somme che l’ente è tenuto a rimborsare a seguito delle sentenze relative a controversie tributarie”. La compensazione, inoltre, può avvenire sia per iniziativa del contribuente sia per iniziativa dell’ufficio e si rivolge ai fornitori che hanno un rapporto commerciale con il comune, al personale dipendente, ai collaboratori consulenti. Altra novità consiste nel fatto che può essere ammesso l’accollo del debito d’imposta altrui. Anche in questo caso è stato presentato un emendamento da parte dell’ufficio, semplicemente, per apportare migliorie al testo e cassare alcune parti concernenti norme che rappresentavano un refuso, votato all’unanimità dei presenti. In questo modo la consigliera comunale Annalisa Ferrara dei 5 stelle ha spiegato la finalità del lavoro svolto dalla seconda commissione competente in materia: “Oggi, l’approvazione di questo regolamento rappresenta un importante passo in avanti fatto dal Comune di Alcamo perché si dà avvio ad un percorso già intrapreso da mesi per andare incontro alle imprese, ai professionisti, che hanno un credito o un debito nei confronti del comune e che, se hanno la volontà, di usufruire della possibilità di regolarizzare con la compensazione la propria posizione tributaria”. La consigliera di minoranza Rita Norfo non convinta in prima battuta della proposta di regolamento ha dichiarato: “Qualcuno ha parlato di agevolare chi non ha pagato le tasse, boh. Qualcuno ha parlato di debiti tributari, di tasse evase, boh. Cioè, in tutto questo chi ci guadagna? Io non penso che il cittadino ci possa guadagnare nella compensazione. Penso che sia il comune l’unico che ci può guadagnare qualche cosa, fare cassa e aumentare la liquidità all’interno del proprio bilancio delle proprie casse. Ad appoggiare l’iniziativa della seconda commissione e chiarire il misunderstanding alla collega democristiana è intervenuta la consigliera comunale Caterina Camarda: “Mi fa ridere il fatto che nel precedente regolamento ci si chiedeva cosa ci guadagnasse, preoccupati che non entrasse nulla al comune. Ora ci si preoccupa dell’esatto contrario. Però, io ritengo che sia favorevole anche economicamente, mi correggerà il segretario, per i cittadini perché attivarsi con una procedura nei confronti di chiunque è oneroso nel nostro sistema che è particolarmente burocratizzato”. E sui dubbi in merito ad una possibile evasione, l’esponente di ABC-Alcamo Cambierà ha chiarito “Assolutamente il contrario, l’ha spiegato bene il segretario, perché c’è un controllo ultroneo rispetto a chi non ha pagato. Chi vanta un credito nei confronti dal comune: bene tu lo vanti, io adesso vado a vedere se. Quindi, mi sembra uno strumento ulteriore di repressione dell’evasione. Per queste ragioni credo che il regolamento meriti ameno da parte nostra il voto favorevole”. L’esito della votazione sull’emendamento dell’ufficio e sulla proposta di delibera del regolamento sulla compensazione fiscale e tributaria è stato favorevole. L’Aula Consiglio, infatti, per entrambi ha espresso un sì all’unanimità dei presenti.

Linda Ferrara

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