Continua il processo a carico di sei marsalesi, accusati di aver truffato un’agenzia assicurativa

Chiara Putaggio

Continua il processo a carico di sei marsalesi, accusati di aver truffato un’agenzia assicurativa

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venerdì 26 Settembre 2014 - 18:13

Si tratta del processo che si sta celebrando davanti al collegio presieduto dal giudice Sergio Gulotta (a latere Pierini e Moricca) e che vede l’accusa rappresentata dal pm Nicola Scalabrini. Alla sbarra ci sono sei persone accusate di associazione a delinquere e truffa, secondo l’accusa avrebbero imbrogliato un’agenzia assicurativa per risparmiare sulla classe di merito delle auto assicurate. Questi gli imputati: Elena Cudia, titolare della ditta di autonoleggio “G.P. Rent a car”, il marito della donna, Giuseppe Genna, gestore, “di fatto” della ditta. Entrambi i coniugi sono assistiti dagli avvocati Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico (quest’ultimo ieri era in aula), Giovanni Anselmi e Salvatore Lo Grasso, collaboratori della ditta di noleggio, Francesco Lo Grasso, difeso da Paolo Paladino, e Pietro Barraco, difeso dal legale di fiducia da Giacomo Cannizzo.

A far scaturire le indagini è stata una denuncia presentata dall’Italiana spa, agenzia di assicurazioni presso la quale erano stati stipulati i contratti assicurativi di buona parte delle auto dell’autonoleggio marsalese. L’agenzia assicurativa, costituita parte civile nel processo, è assistita dall’avvocato Vulpitta. Nell’ultima udienza é stato ascoltato in aula Pietro Barraco, impiegato dell’assicurazione, che ha chiarito che lui non si occupava di incontrare i clienti, ma redigeva la polizza assicurativa solo dopo che altri impiegati ne raccoglievano i documenti. Il suo lavoro era effettuato al pc. Quanto alle polizze di cui a processo, molte non sono risultate siglate, quindi ha riferito che non erano state redatte da lui, su quelle che invece riportavano la sigla, “alcune potrebbero essere state redatte da me”. Ad ogni modo, secondo Barraco, tutte le polizze erano sottoposte al vaglio dell’agente e della sede. Quanto a Giuseppe Genna ha risposto al presidente dicendo: “lo conoscevo, era un cliente che pagava regolarmente”. Ha detto di non conoscere, invece, né Cudia, né Anselmi.

La prossima udienza si terrà il 3 novembre per sentire cinque testi della difesa.

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