Convegno sulla chirurgia plastica in ambito oncologico organizzato dalle Donne Socialiste

Claudia Marchetti

Convegno sulla chirurgia plastica in ambito oncologico organizzato dalle Donne Socialiste

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lunedì 05 Maggio 2014 - 15:44

“Le nuove frontiere della chirurgia plastica, alleata e complice della donna di oggi” è il titolo del convegno che si terrà  venerdì 9 maggio alle ore  16.30 presso il Molino Excelsior di Valderice.  L’iniziativa è organizzata dal Direttivo Donne del Partito Socialista Europeo, di cui fanno parte Vitalba D’Angelo, Anna Barbiera, Katia Alastra, Ester Criscenti, Maria Pia Messina e Vita Agoglitta, in collaborazione con il Coordinamento provinciale, entrambi coordinati da Daniela Virgilio. Relatrice sarà la dottoressa Anna De Leo, medico chirurgo, specialista in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica dell’Università  di Roma “La Sapienza” ed esperta in tecniche microchirurgiche e in Chirurgia della Mano. La professionista palermitana, che opera in un strutture sanitarie private in Italia e all’estero, illustrerà  i molteplici ambiti di intervento della chirurgia plastica, finalizzati non solo a migliorare l’aspetto estetico di una parte del corpo ma soprattutto  a ridare funzionalità  ad un arto o a restituire ad un organo che ha subito un evento traumatico il suo aspetto originario. “La chirurgia plastica rimane ancora una branca poco conosciuta della chirurgia- spiega la dottoressa De Leo- Si tratta di un processo di ristrutturazione completa e non superficiale dei tessuti, che si differenzia dalla medicina estetica proprio perchè va in profondità”. Durante il convegno verrà  approfondito in particolare il tema della chirurgia plastica ricostruttiva in ambito oncologico. “A seguito di un intervento  per la rimozione di un tumore al seno, una donna su 5 subisce la demolizione della mammella- spiega Anna De Leo -. Sono ancora poche, in  Italia, le donne che fanno ricorso alla chirurgia ricostruttiva, nonostante sia un loro diritto. E’ infatti riconosciuta dal sistema sanitario nazionale. Non c’è però un’adeguata informazione”. Sugli aspetti psicologici che investono una donna affetta da tumore al seno, sulla femminilità  violata a seguito dell’asportazione parziale o totale della mammella e sull’importanza della chirurgia ricostruttiva, relazionerà  la dottoressa Lucia Cilano, psicologa. Si parlerà  inoltre dell’impiego della chirurgia plastica nei traumi del volto e della mano. “La chirurgia plastica è una chirurgia funzionale – aggiunge la dottoressa De Leo -. Il 60% degli accessi ai pronto soccorsi è di natura traumatica ( es. incidenti domestici ) e riguardano in particolare donne e bambini, è per questo che  sarebbe  necessaria la presenza costante di un chirurgo plastico nei punti di emergenza”. Grazie alla microchirurgia è possibile migliorare la qualità  della vita dei pazienti che non apprezzano il proprio corpo, ricostruire l’armonia esteriore ed interiore, porre rimedio ai danni subiti per varie cause traumatizzanti, genetiche ed ambientali (traumi da incidenti, esiti di demolizioni per tumori e varie patologie, trattamento di ferite anche complesse e/o cicatrici, postumi di ustioni, difetti da postura, disfunzioni ed inestetismi della mano e del piede, malformazioni congenite, rimodellamento a causa di obesità  o strutture corporee alterate o non funzionali).  Infine saranno presentate le tecniche chirurgiche più innovative  in campo estetico (con particolare riferimento al ringiovanimento del volto); si parlerà  dei casi in cui è necessario ricorrere al bisturi, dei risultati che si possono ottenere- che cambiano  da paziente a paziente e della loro durata nel tempo. “Migliorare la qualità  della vita delle donne operate al seno e contribuire alla corretta conoscenza della chirurgia ricostruttiva è un tema che mi sta particolarmente a cuore – dichiara Daniela Virgilio, coordinatrice delle donne del PSE -. Ho avuto il cancro e ho subito l’asportazione di un seno ma gli specialisti del Centro Tumori di Milano, dove sono stata operata dal professor Veronesi, hanno permesso che io potessi recuperare la mia identità  femminile, messa a dura prova dalla malattia”. 

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