Crocifissi e Natali

redazione

Marsala

Crocifissi e Natali

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mercoledì 21 Novembre 2018 - 07:30

Si torna a parlare di Crocifissi e di feste di Natale… poco gradite. Una scuola di Terni, ha vietato la messa in scena di un presepe vivente come forma di rispetto nei confronti delle religioni professate da chi non è cattolico. Dalle famiglie pare non sia arrivata nessuna protesta, l’Imam di Terni ha detto che loro non hanno spinto a vietare nulla e che anzi, accolgono di buon grado feste come il Natale nel segno dell’integrazione in un Paese diverso dal loro… l’unica lamentela è giunta dall’assessore leghista del Comune umbro e non è una novità. L’Italia è uno Stato Laico e aconfessionale dice la nostra Costituzione, seppur, per il vero, il nostro è un Paese centro della cristianità mondiale. Ci si deve confrontare e scontrare per forza con un’Istituzione così potente e influente; il Governo spesso è uno specchio di determinate scelte condizionate dalla Chiesa Cattolica.

Fecondazione assistita, biotestamento, aborto, coppie di fatto e contratti di convivenza, divorzio, sono tutti argomenti scottanti che dividono il mondo laico da quello cristiano. Argomenti che è un bene che siano stati affrontati, però purtroppo non sempre con l’adeguata attenzione e il giusto tatto, ma al contrario creando stupidi allarmismi, sensazionalismi televisivi e fake news. Basta. Se questo è un modo per farci un lavaggio del cervello e renderci apatici, media e politica ci stanno riuscendo in pieno. Io questo grande dilemma del “Crocifisso in classe sì, Crocifisso in classe no” non lo vedo. Non sussiste. Realmente è un grosso problema per il Paese? Più del Jobs Act, della malasanità, della riforma della giustizia, della “Buona Scuola” e di questi eventuali tanto discussi e discutibili 14 (o 11) euro per gli insegnanti, della Finanziaria? Degli inceneritori, della terra dei fuochi, della Tav, dei beni culturali ed archeologici che stiamo perdendo, di ciò che succede nelle amministrazioni che hanno scarse risorse finanziarie? Della situazione negli aeroporti e negli enti che non funzionano, delle province che non si sa bene che fine faranno, sull’orlo come sono di un dissesto finanziario?

No, direi che un Crocifisso appeso al muro o meno non è un problema, una festa di Natale o meno non è una tragedia. Piuttosto potrebbero essere momenti di aggregazione in cui i bambini (e le loro famiglie) che professano religioni diverse, possano incontrarsi per festeggiare il Natale, il Maoled, il Capodanno Cinese, i riti tribali natalizi africani, il Natale egiziano il 7 gennaio, il Chanukkà ebraico, ecc., potrebbero arricchiarsi ed apprezzare le culture e i costumi altrui; di contro, chi appartiene ad un credo diverso o a una cultura diversa dalla nostra, potrà imparare ad apprezzare un Paese laico e multiculturale come l’Italia. Perchè, al di là di tutto, lo siamo eccome.

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