Lotta al cyberbullismo, è legge

Claudia Marchetti

Marsala

Lotta al cyberbullismo, è legge

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giovedì 18 Maggio 2017 - 07:30

Nei mesi scorsi a Marsala le scuole sono state impegnate in diversi incontri sul cyberbullismo. Agenti della Polizia Postale nonché avvocati e magistrati, hanno spiegato ai ragazzi i pericoli che possono incorrere nella rete, un mondo così vasto che ancora oggi fa difficoltà a trovare una concreta regolamentazione.

Per meglio interpretare la parola “cyberbullismo”, possiamo dire che si tratta di tutti i reati a vario titolo commessi tramite il Web – si pensi ai profili (spesso falsi) sui Social Network – quindi stalking, diffamazione, ingiurie, molestie, ricatto, furto d’identità, diffusione di scritte o video volte a denigrare una persona e discriminarla. Tutti atteggiamenti che le vittime hanno pagato spesso a caro prezzo e con decisioni, sulla propria vita, purtroppo irrimediabili. Ieri è arrivata la conferma che è stata approvata in Parlamento la legge per contrastare il fenomeno. Nonostante trovi ancora dei limiti, la legge tutela sia i minorenni ma anche i maggiorenni e punta sulla prevenzione e sull’aspetto educativo per quanto riguarda i minori di 18 anni.

Il problema resta, in questo caso, invece se a commettere reati informatici sono over 18. Tra le varie tutele adottate per la vittima, quella di rivolgersi al gestore del sito o del social per ottenere la rimozione del contenuto che ha provocato il reato e che potrà essere bloccato entro 48 ore dall’istanza. Un aspetto rilevante è che il minore che ha compiuto 14 anni ha la facoltà di denunciare sia da solo sia con i genitori che ne hanno la potestà o tramite un tutore. Nei casi di bullismo via web, il questore può ammonire l’autore minorenne però solo fino a quando non ci sia stata una denuncia per i reati di diffamazione, minaccia, ingiuria mediante internet.

Altri provvedimenti sono: l’istituzione di un tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyber bullismo, le linee guida per la prevenzione ed il contrasto fornite dal Ministero competente, l’educazione nelle scuole, la formazione del personale scolastico e l’istituzione del “docente referente per le iniziative contro il cyberbullismo” che potrà instaurare anche rapporti con le Forze dell’Ordine e le associazioni giovanili. Comunque sulla materia, bisogna sempre puntare su due importanti fronti: prevenzione e riconoscimento del fenomeno. Bisogna sapere aiutare le vittime di reati tramite Web, di tutte le età, donne e uomini, senza distinzione di sesso o razza, educare in particolare i giovani all’uso corretto di un gigante più grande di loro.

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