Un inquietante ed intenso “Mary Frankenstein” rivive alla Chiesa del Collegio con una magistrale Diana D’Angelo

redazione

Un inquietante ed intenso “Mary Frankenstein” rivive alla Chiesa del Collegio con una magistrale Diana D’Angelo

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martedì 24 Aprile 2018 - 07:30

Un atteso successo quello di “Mary Frankenstein. Tutti i mostri di Mary”, l’ambizioso progetto partorito da sette entità artistiche. L’associazione “Tetragono… non solo jazz” è entrata alla Chiesa del Collegio dei Gesuiti di Marsala per valorizzarla con un innovativo Poetry Mapping. Si tratta di un connubio di arti (architettura, teatro, cinema, storia e cultura del Mediterraneo), coordinato da Gianna Panicola, su idea dell’architetto Antonio Mauro con le riprese di Marco Rallo, che si è sviluppato con una proiezione video tridimensionale e tetra, giocando con la luce e le posizioni del pubblico nello spazio circostante, con al centro la performance dell’attrice protagonista.

Il testo del drammaturgo Claudio Forti (vincitore del Premio internazionale “Firenze-Europa” 2004) per la regia di Giancarlo Zanetti – che racconta di come la scrittrice Mary Shelley ha dato vita al noto Frankenstain – è stato interpretato da una magistrale e drammatica Diana D’Angelo, che ha centrato in pieno l’obiettivo dell’operazione: creare un’interazione con il pubblico eliminando il fattore palcoscenico.

L’effetto visivo e sonoro ha generato nel numeroso pubblico presente, un coinvolgimento emotivo: le ansie, i turbamenti, le paure di questa donna ottocentesca, hanno preso le sembianze del mostro letterario. Inquietudine e commozione sfociati dopo 40 minuti di intenso monologo, in applausi a scena aperta. Nonostante le difficoltà acustiche in un luogo suggestivo come l’ex Chiesa, l’aver “sdoganato” un gioiello poco valorizzato, è stata una carta vincente. A fare da apripista a “Mary Frankenstein…”, l’ex soprintendente di Roma, Piero Meogrossi, una vita dedicata alla storia dei popoli del Mediterraneo. In un “melting pot” di immagini e racconti, Meogrossi ha dato dimostrazione di come l’epoca neo antica e quella moderna siano accomunate in tanti punti che si incontrano nel Mare Nostrum, proprio dove Dedalo fuggì col figlio Icaro con ali di cera, scappando dal labirinto e dal Minotauro. Un altro mostro mitologico, come Frankenstein, l’ennesima maschera, in cui al centro si muove l’uomo, che nasce, cresce, che affronta mari in tempesta, che affoga tra le paure e che muore… ma che rinasce nel continuo cerchio della vita.

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