Il direttore del distretto sanitario Marsala-Petrosino, Vittoriano De Simone, “Lavoriamo per diminuire i disagi dei pazienti”

Gaspare De Blasi

Il direttore del distretto sanitario Marsala-Petrosino, Vittoriano De Simone, “Lavoriamo per diminuire i disagi dei pazienti”

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sabato 25 Novembre 2017 - 07:25

Vittoriano De Simone, 61 anni, medico specializzato in malattie dell’apparato digerente, è il direttore delle struttura medica che comprende il poliambulatorio (ex Inam) e in generale il distretto sanitario 52 Marsala -Petrosino (escluse le prestazioni ospedaliere).

Dottore, lei è entrato in servizio lo scorso 1 luglio, proveniente da un precedente analogo incarico a Mazara del Vallo. Che situazione ha trovato a Marsala?

“Certamente una situazione difficile. Dovuta a diversi fattori sui quali stiamo lavorando per arrivare a soluzioni soddisfacenti per gli utenti”

Cerchiamo di individuarli, e di vedere le soluzioni che lei ha in mente.

“Intanto alla cronica carenza di personale che inevitabilmente si ripercuote sulle prestazioni, sia di tipo sanitario che amministrativo”.

Il punto di primo impatto con la struttura è certamente quello relativo alla richiesta di prestazioni specialistiche. E lì iniziano le criticità.

“Mi sono subito accorto, e l’ho segnalato alla dirigenza dell’Asp di Trapani che ogni giorno decine di pazienti o loro familiari sono costretti a fare lunghe fila per prenotare una visita. Dovremmo avere assicurato dalla direzione provinciale altro personale amministrativo. Il mio intendimento è quello di aprire presso la struttura di Petrosino, che fornisce soltanto prestazioni sanitarie, anche il reparto accettazione. Sarebbe di “sollievo” per i pazienti costretti a lunghe fila e per i cittadini di Petrosino e del lato sud di Marsala che potrebbero recarsi vicino casa a fare delle prenotazioni”.

Per le prenotazioni l’eventuale ticket va pagato esclusivamente in contanti.

“E’ un problema più generale e non riguarda solo il nostro distretto. Sono a conoscenza che all’Asp di Trapani stanno lavorando per attivare un sistema di pagamento elettronico”.

Dal punto di vista delle prestazioni sanitarie si registrano ancora delle lunghe attese per avere accesso ad una visita specialista.

“Stiamo cercando di alleviare il disagio. Oggi è quantificato in circa 60 giorni d’attesa. Anche qui siamo riusciti ad ottenere alcune ore di ulteriore presenza in alcuni settori. Abbiamo 2 ore in più di endocrinologia e 9 ore nella branca della diabetologia”.

Dipendono dalle vostre competenze anche i presidi sanitari dove sono situate le guardine mediche.

“Quello che si trova dentro l’ex ospedale san Biagio e che copre tutto il centro storico di Marsala, presenta delle criticità di natura, diciamo così, strutturale. Non che vi sia pericolo, ma i locali dove si svolgono le prestazioni sanitarie non sono certamente tra i più confortevoli. Mentre da questo punto di vista la situazione è decisamente migliore nei presidi di Bosco e Petrosino”.

Per quanto attiene questo servizio notturno, i recenti fatti che hanno portato alla violenza su un medico donna a Trecastagni, rendono di scottante attualità il problema della sicurezza in questi presidi sanitari.

“Io sono convinto che la presenza di un figura professionale di natura infermieristica, assieme al medico, sarebbe di supporto nella attività sanitaria e servirebbe anche come una sorta di deterrente per i malintenzionati”.

E’ notizia di queste settimane che la struttura dell’ex Inam ha ricevuto un finanziamento. Che lavori verranno eseguiti?

“Si tratta di una somma importante. Di concerto con il responsabile provinciale del settore infrastrutture dell’Asp, abbiamo individuato alcune priorità. Io sono per quanto è più possibile che i reparti sanitari siano divisi e possibilmente non attigui a quelli amministrativi. Inoltre bisogna sostituire tutti gli infissi. Poi interverremo sulle immediate criticità. Quest’ultimo aspetto sarà affrontato subito. Non fa parte del finanziamento di 1 milione e 400 mila euro. Interverremo per tinteggiare i locali che ne hanno bisogno e intervenire sulle strutture più precarie, come taluni bagni”.

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