Dramma al largo della costa di Petrosino: si ribalta un peschereccio. Recuperato il cadavere di uno dei naufraghi. Si cercano gli altri due dispersi

Vincenzo Figlioli

Dramma al largo della costa di Petrosino: si ribalta un peschereccio. Recuperato il cadavere di uno dei naufraghi. Si cercano gli altri due dispersi

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martedì 23 Settembre 2014 - 14:27
Giancarlo Esposto

Giancarlo Esposto

Un peschereccio di circa otto metri, “I tre fratelli”, si è ribaltato in seguito a un incidente questa notte, a due miglia dalla costa di Petrosino, davanti al Biscione.

A bordo c’erano cinque uomini: Vito Di Marco e i due figli, Piero e Daniele, proprietari dell’imbarcazione, Giancarlo Esposto e Baldo Giacalone.

Esposto, due bambini e una compagna, dopo aver nuotato per otto ore e mezzo portando con sè il ventiquattrenne Baldo Giacalone, è riuscito a salvare se stesso e l’altro naufrago grazie all’incontro con un’imbarcazione che ha prestato loro soccorso.

Entrambi sono ricoverati all’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala. Sta meglio Esposto, mentre Giacalone si trova in stato di ipotermia ed è ricoverato presso il reparto di rianimazione.

Risultano invece dispersi Vito Di Marco e i due figli, Piero e Daniele. E proprio il corpo del padre è stato recuperato senza vita nei pressi di Capo Feto. Il cadavere è stato già trasportato al cimitero di Mazara del Vallo.

Le operazioni di recupero, tuttora in corso, sono coordinate dalla Capitaneria di Porto di Palermo.

“Seguiamo con forte preoccupazione le notizie frammentarie che arrivano sul naufragio di un peschereccio nella zona di mare antistante Petrosino – ha dichiarato il sindaco Gaspare Giacalone -. Al momento la capitaneria di porto è impegnata con mezzi di soccorso nella ricerca e recupero dei dispersi . Eppure le condizioni meterologiche non sembrano prevedere una simile tragedia. Speriamo bene per questi lavoratori del mare”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Mazara Nicola Cristaldi: “Una nuova tragedia si abbatte sulla nostra Città che ci riporta alla memoria i tristi rituali nei quali si perde la vita per guadagnare un tozzo di pane. Ci auguriamo che almeno gli altri due dispersi possano essere salvati e allo stesso tempo ci interroghiamo sul perché dei marittimi di Mazara del Vallo fossero imbarcati ed in attività su un natante iscritto in un compartimento marittimo diverso da quello di Mazara del Vallo”.

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