Due anni di truffe in tutta la Sicilia: quattro arresti tra Niscemi e Butera

redazione

Due anni di truffe in tutta la Sicilia: quattro arresti tra Niscemi e Butera

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venerdì 16 Marzo 2018 - 18:40

Alle prime luci dell’alba i militari della Guardia di Finanza di Gela su delega della locale Procura della Repubblica hanno tratto in arresto quattro soggetti residenti tra Niscemi e Butera accusati di far parte di un collaudato sodalizio criminale dedito alle truffe e alla ricettazione. L’associazione, con base a Niscemi, era solita colpire su tutto il territorio siciliano. Numerose le denunce giunte all’attenzione delle Fiamme Gialle da vari paesi della provincia di Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Catania e Palermo.

Il meccanismo della truffa, collaudato almeno dal 2015, era semplice ed efficace: consisteva nel contattare i grossisti o i venditori, per concordare un appuntamento per l’acquisto della merce, incontro che si svolgeva generalmente nella città di residenza della potenziale vittima il successivo venerdì pomeriggio. Una volta visionata la merce, la stessa veniva pagata tramite un assegno circolare falso o privo di provvista. Complice la chiusura delle banche nel fine settimana, i truffati riuscivano a verificare la genuinità o la provvista dell’assegno solo il lunedì successivo, quando recatisi in banca per incassare il denaro, si accorgevano che gli assegni erano falsi o scoperti (da qui il nome dell’operazione – “cabriolet”).

L’indagine delle Fiamme Gialle, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Gela, ha messo alla luce una vera e propria organizzazione criminale con base a Niscemi, che ha realizzato tra il 2015 e il 2017 più di 20 colpi in tutta l’isola, ricostruendo la storia di ogni truffa, per un danno economico per le vittime di oltre 120.000 euro.

Acquistavano e rivendevano beni di ogni genere, dal carburante ai concimi per l’agricoltura, dall’olio ai capi d’abbigliamento ed ancora cosmetici, cellulari di ultima generazione ed altro materiale di facile rivendita e molto ricercato nei mercati. Alcune merci in parte sono state recuperate e poste sotto sequestro.

Il Giudice per le indagini preliminari, di fronte al quadro probatorio ricostruito dagli investigatori, ha così disposto gli arresti domiciliari per le “menti” dell’associazione criminale: N.G. di 45 anni, G.S. di 58 anni, S.C. di 33 anni e L.B.S. di 31 anni. Di rilevante interesse investigativo anche la riproduzione fedele di assegni circolari di varie banche forniti agli ignari venditori, che in alcuni casi hanno ingannato anche i funzionari di banca dove gli stessi titoli erano stati posti all’incasso.

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