L’attrice e regista Elena Pistillo torna nella sua Marsala con “Violenza vola via” Premio Cefalù Film Festival

redazione

L’attrice e regista Elena Pistillo torna nella sua Marsala con “Violenza vola via” Premio Cefalù Film Festival

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venerdì 14 Dicembre 2018 - 16:18

Un’attrice marsalese, che vive e lavora a Palermo, sta ottenendo successi e riscontri con la bravura e l’impegno socio-culturale. Lei è Elena Pistillo, cresciuta nel vivaio di Michele Perriera, quando la Scuola teatrale a Marsala era florida di giovani interpreti la cui strada è proseguita lontano dalla città natìa. Dopo anni di studi, di palchi, Elena Pistillo ha realizzato il cortometraggio “Violenza vola via” toccando il drammatico tema della violenza di genere e del femminicidio. Un corto nato da un monologo tetrale di Gianfranco Perriera, figlio di Michele, sposandosi con le tele di Simone Geraci e la colonna sonora di Germano Mazzochetti. Con questo lavoro, la giuria tecnica del Cefalù Film Festival all’Arena Re di Campofelice di Roccella, le ha conferito il Premio “Scicolone” come Miglior Corto ed il riconoscimento come Miglior Voce Narrante. Adesso, il suo “Violenza vola via” entra nelle scuole non solo del capoluogo siciliano ma anche di Marsala. Elena ha voluto portare fortemente il suo lavoro nella città da cui ha avuto inizio tutta la sua carriera.

Ed infatti il Cinema Golden, nei giorni scorsi ha proiettato il corto di Elena, ospitando gli studenti dell’Istituto Agrario “Abele Damiani” ed inaugurando il ciclo di incontri che ripartiranno nel gennaio 2019 con gli altri istituti superiori del territorio con la partecipazione della Questura di Trapani con il progetto-camper “Questo non è amore”. “Di violenza sulle donne non si deve solo parlare il 25 novembre – afferma, a ragione, l’attrice -. E’ importante invitare i giovani alla riflessione sul tema per avere speranza in una società del domani più sana. In questo caso la cultura, l’arte aiutano e spronano alla piena realizzazione di sè e del rispetto della vita. Ecco perchè è importante entrare nelle scuole. Il testo è duro ma realistico, anela un messaggio universale: credere in un futuro libero da ogni violenza che umilia i diritti dell’uomo”.

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