Minaccia, violenza e diffamazione aggravata: condannato Enrico Rizzi

redazione

Minaccia, violenza e diffamazione aggravata: condannato Enrico Rizzi

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martedì 25 Luglio 2017 - 13:17

Il giudice del Tribunale penale monocratico di Trapani Piero Grillo ha condannato il presidente del Partito Animalista Europeo Enrico Rizzi alla pena di mesi otto di reclusione in quanto riconosciuto colpevole dei reati di minaccia e violenza a Pubblico Ufficiale e di diffamazione aggravata. Oltre alla pena detentiva, Rizzi è stato condannato in solido con il Partito Animalista Europeo, al risarcimento dei danni patrimoniali e morali subiti dai due operatori della Polizia Locale e dall’Ente Comunale, con il pagamento di una provvisionale pari a 3.000 € per ciascuno nei confronti del Comune di Erice, dell’Ispettore Pirro e dell’Ispettore Oddo, tutti difesi dall’avvocato Giuseppe Rando del foro di Roma, che si sono costituiti parti civile, oltre agli ulteriori danni da valutarsi davanti Giudice civile. La vicenda si riferisce a quanto accaduto il 21 febbraio 2013: nell’occasione Enrico Rizzi si rese protagonista di uno spiacevole episodio in cui sono rimasti coinvolti due dipendenti comunali, gli ispettori della Polizia Municipale Salvatore Pirro e Carlo Benedetto Oddo, che nell’occasione vennero denunciati dallo stesso Rizzi con l’accusa di averlo malmenato.

Tuttavia i fatti emersi nel corso del procedimento hanno ribaltato quanto denunciato da Rizzi con l’archiviazione prima dell’accusa nei confronti dei due ispettori della Polizia Municipale da parte del GIP di Trapani e poi con l’emissione di una sentenza in danno allo stesso denunciante.

Rizzi, recentemente, si era anche candidato al Consiglio comunale di Erice tra le file del Psi, senza però essere eletto.

La vicenda è stata commentata anche dal sindaco di Erice Daniela Toscano: “Con la sentenza di primo grado il giudice ha chiarito come sono andati i fatti di una vicenda che ha gravemente danneggiato l’immagine del Comune di Erice, con echi anche oltre i confini nazionali, frutto solo di un maldestro tentativo di strumentalizzazione politica celato da nobili intenti animalisti.”

Queste, invece, le dichiarazioni del Presidente del consiglio comunale Giacomo Tranchida, sindaco al tempo della vicenda la cui amministrazione ha promosso la costituzione di parte civile nel processo: “La sentenza ha chiarito in maniera inequivocabile che gli eventi che hanno originato la vicenda non avevano certo l’obiettivo di tutelare i diritti degli animali, tanto che le condizioni di maltrattamento ambientale del cane che avevano indotto l’esponente del Partito Animalista Europeo a mobilitarsi di fronte alle ingiustizie denunciate, sono state smentite dai veterinari dell’ASP intervenuti sul posto. Semmai un tentativo di ottenere visibilità screditando, in tal modo, il Comune di Erice ed il Corpo della Polizia Municipale, da sempre attivi sul territorio nella lotta al randagismo e al maltrattamento degli animali, che stavolta non è andato a buon fine, e ha finito con il travolgere lo stesso Rizzi inchiodato alle sue responsabilità”.

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