Erice: Tranchida presenta un esposto contro l’Eas e ringrazia Fazio

redazione

Erice: Tranchida presenta un esposto contro l’Eas e ringrazia Fazio

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giovedì 23 Febbraio 2017 - 17:38

Il sindaco di Erice Giacomo Tranchida ha depositato presso la Procura della Repubblica un esposto denuncia contro l’EAS. Oggetto dell’iniziativa la volontà di accertare eventuali fattispecie di reato per omissione di atti di ufficio e appropriazione indebita. La vicenda trae origine da una diffida alla consegna di documentazione notificata telematicamente il 17 dicembre scorso con la quale il legale incaricato, l’avvocato Vincenzo Maltese, chiedeva ad EAS la trasmissione di estratti di ruolo utenti e in generale ogni documento idoneo a quantificare le somme a titolo di canoni fognari e depurativi, pagate nel tempo dai cittadini all’EAS, in maniera contestuale in seno alle bollette e fino al 31 dicembre 2016, ma mai versate alle casse comunali come previsto dalla legge n. 36/1994. Somme peraltro previste per legge e pagate dai cittadini in modo da consentire al proprio Comune la manutenzione degli impianti depurativi e fognari o il finanziamento di nuove opere similari. Non avendo l’EAS riscontrato l’atto entro i 30 giorni previsti, neanche per esporre le ragioni del ritardo, il Sindaco  ha deciso di procedere in sede penale per i reati di cui agli articoli 328 e 646 del codice penale, nell’interesse e a tutela della collettività ericina e delle finanze comunali.

Contestualmente l’avvocato Maltese ha avviato un procedimento monitorio affinchè il Tribunale ingiunga la consegna della documentazione richiesta.

“Queste azioni si aggiungono a quella già pendente con la quale il Tribunale Civile ha ingiunto ad EAS il versamento al Comune di Erice di circa 624 mila euro per canoni fognari e depurativi fino al 31 dicembre 2007 dovuti dallo stesso EAS – commenta l’avvocato Maltese – nonché a quella in corso presso il Tribunale regionale delle acque con la quale abbiamo chiesto il risarcimento dei danni provocati alla rete idrica comunale dalla pessima qualità dell’acqua del dismesso dissalatore regionale di Nubia, come acclarato nella relazione tecnica depositata nel settembre 2014 dal perito nominato dal Tribunale di Trapani nell’ambito di un procedimento per accertamento tecnico preventivo sempre azionato dall’ amministrazione Tranchida”.

La Regione ha fallito e da tempo nella sua prima missione istituzionale: garantire l’acqua potabile ai cittadini! L’acqua è vita, ma quando manca è malavita!”, rilancia Tranchida evidenziando come la Regione abbia condannato per tanto tempo i Comuni ad utilizzare l’acqua del dissalatore che, secondo il sindaco ericino, “ha rovinato le condutture pubbliche oltre agli elettrodomestici dei cittadini e gestito il primo servizio essenziale per le civiche comunità per il tramite del proprio carrozzone EAS, rivelatosi una sanguisuga per gli utenti sovente con bollette di eccedenze a dir poco fantasiose, omettendo di fare gli interventi di manutenzione alle condutture comunali affidate con ulteriori danni per i Comuni che sovente agiscono in via sostitutiva, arbitrariamente trattenendosi le somme pagate dai cittadini quali canoni fognari e depurativi per la relativa manutenzione”. Adesso – prosegue Tranchida – “avevano anche la faccia tosta di voler scaricare, per legge, sui Comuni le reti idriche mal gestite dall’EAS e ridotte ormai a colabrodo”. In coda al comunicato il sindaco Tranchida esprime il proprio ringraziamento al deputato regionale Mimmo Fazio per l’emendamento “con il quale provvisoriamente ha stoppato tale sciagura che avrebbe portato da subito al fallimento ben 14 comuni in provincia di Trapani con esasperazione di nuove tasse in capo ai cittadini, due volte bastonati e maltrattati. Auspico che tutta la deputazione trapanese intervenga perché la Regione prontamente riconosca i danni provocati ad Erice come negli altri Comuni gestione EAS della provincia e solo dopo si potrà eventualmente iniziare a parlarne di gestione diretta del sistema idrico integrato”.

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