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Gaspare De Blasi

Marsala

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venerdì 03 Agosto 2018 - 06:18

In queste nostre note avevamo scritto più volte che in tema di servizi pubblici daremmo la priorità alla distribuzione gratuita dei farmaci (almeno di alcuni tipi), alla cultura ( libri scolastici gratis per tutti. Sì, proprio per tutti. Anche per i figli dei Berlusconi di turno, accessi gratuiti nei musei e via così distribuendo. L’illuminazione pubblica è gratis, le strade sono asfaltate dagli enti locali, il medico di famiglia è gratis e via così continuando. Si chiama stato sociale. Ma noi che ravvisiamo ancora tante deficienze abbiamo salutato con interesse e soddisfazione la decisione della regione Lombardia di distribuire gratuitamente, attraverso le sue strutture sanitarie, la pillola anticoncezionale agli under 24. La maternità, o la “ricerca” di essa deve essere consapevole e desiderata e la medicina ci offre la possibilità di farlo. Ma non tutte possono togliere dal proprio budget (ammesso che lo abbiano) personale o familiare il denaro per acquistare il farmaco anticoncezionale. Per non parlare dei profilattici. Ma quest’ultimi non sono previsti dal provvedimento lombardo. Avremmo chiesto troppo… Prima di fare una, chiamiamola così, nostra proposta, ci poniamo un interrogativo: perché soltanto alle ragazze sotto i 24 anni? E le altre? Le donne di 25 o di 30 anni? O hanno i soldi o si debbono arrangiare. E soprattutto chi ha stabilito questa età? La politica, anche quando fa le cose nella giusta direzione, deve sempre ricordarci che sempre di politica si tratta. Quando attraccano i barconi con delle migranti, sempre più spesso i cronisti annunciano che a bordo ci sono donne, bambini e ragazze incinte. La politica (rieccoci) da sempre ed in perfetto stile bipartizan “grida” che per diminuire il flusso degli arrivi bisogna aiutare questa povera gente nei loro Paesi. Una consapevole politica del controllo delle nascite passa anche attraverso una sana educazione sessuale. Portare concetti e farmaci alle ragazze del Sudan piuttosto che alle senegalesi, non ci sembra un modo serio di aiutare le donne di quei Paesi? Forse faranno qualche figlio in meno oppure lo faranno soltanto quando lo desiderano. Se poi vogliono arrivare da sole, incinte oppure con i piccoli al seguito, voi conoscete già la nostra posizione, dovremmo accoglierli tutti

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