Figli di un Dio minore

redazione

Marsala

Figli di un Dio minore

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venerdì 09 Febbraio 2018 - 07:30

Tempi di campagne elettorali, tempi di esaltazioni, promesse e tanti debiti. Ieri uno dei leader del centrodestra, Matteo Salvini, ne ha detta un’altra delle sue. Le sue, in particolare, sono molto famose e alquanto pericolose. I fatti di Macerata sono stati un effetto boomerang per la Lega – ma anche per i militanti di Casapound – tanto quanto il maiale che non ha fatto fare una bella figura alla Meloni. Che poi a dirla tutta, non capisco come non siano intervenuti gli ambientalisti a lamentare la presenza di un animale tra i rifiuti romani e ad indagare sulla provenienza. Fatto sta che, Salvini sta peggiorando la situazione affermando che “… l’Islam è un rischio evidente perché la dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo prevede che la giustizia islamica prevalga sulla giustizia nazionale”, sostenendo anche che i valori islamici sono contro le libertà e i diritti tutelati dalla nostra Costituzione. Ci sono tanti punti da trattare e in questa sede troppo poco spazio per affrontare una tematica così vasta. Si dovrebbe partire dalla diffusione del Cristianesimo nel mondo per potere innanzitutto affrontare il problema della giustizia “divina” che prevale su quella “terrena”.

Altro problema quello di confondere i fondamentalisti con chi professa liberamente la religione maomettiana, i bigotti con chi crede puramente ai valori di “ama il tuo prossimo come te stesso” e li mette in pratica senza che ciò possa restare meramente un gesto, come quello di battersi ripetutamente il petto in Chiesa. Conosco tanti atei che rispettano il prossimo, che tutelano il principio “la mia libertà finisce dove inizia quella degli altri”. Una delle prime regole contenute nel Corano e che probabilmente Salvini non conosce, è il monoteismo, gli islamici riconoscono un solo Dio ed un profeta: Maometto. I cristiani credono in un solo Dio e in un Messia: Gesù. La preghiera rituale, detta ṣalāt, si pratica 5 volte così come i cristiani che dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) recitare la preghiera del mattino, quella della sera, l’Ave Maria e il Padre Nostro una volta al giorno. La preghiera araba nei saluti finali recita: “la pace sia su di te e dentro di te” e il fedele deve guardare a sinistra e a destra… come “la pace sia con te” per i cattolici.

Gli arabi compiono la zakat, ovvero l’elemosina, che per loro è obbligatoria, per i cristiani no. Per quanto riguarda lo stretto digiuno durante il Ramadan, vanno ricordate, di contro, le regole scritte da Paolo VI in tempi relativamente recenti, nel 1966, sui digiuni ecclesiastici come forma di penitenza. Per chi si indigna del rito dei musulmani in pellegrinaggio, che prevede tra gli altri il sacrificio di un animale a Dio, ricordiamoci di quanti animali vengono uccisi nel mondo (anche cristiano) per farne carne da macello. Infine, ogni buon islamico deve recarsi, se e solo se ne ha le possibilità economiche, almeno una volta nella vita alla Mecca. Non mi sembra che ci sia tanta diversità di intenti tra le due differenti religioni. Se una diversità si può cogliere, è sicuramente la forza del rispetto delle regole e dell’identità che la religione musulmana ha in questo momento storico, a fronte di chi, al contrario, sta perdendo qualsiasi valore. E qui siamo tutti figli di un Dio minore.

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