Finanziamenti per le imprese: come partecipare al Bando “Resto al Sud”

redazione

Finanziamenti per le imprese: come partecipare al Bando “Resto al Sud”

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lunedì 04 Dicembre 2017 - 11:43

Dopo la chiusura delle misure dell’Autoimpiego (Lavoro autonomo e microimpresa) avvenuta il 09 agosto 2015, Invitalia riparte con un nuovo ed ambizioso progetto denominato “Resto al Sud”.
Le misure dell’autoimpiego, che prevedevano finanziamenti a fondo perduto per il 50% ed a tasso quasi pari allo zero per il restante 50%, hanno creato negli anni di funzionamento numerose nuove imprese soprattutto al SUD dando linfa ad un’economia che spesso stenta a decollare.
Dopo circa 3 anni Invitalia riparte con una misura molto simile all’autoimpiego ma strutturata in modo diverso: “Resto al Sud” prevede finanziamenti per Start-up da costituire o da poco costituite da giovani con età compresa dai 18 ad i 35 anni residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La misura del finanziamento, che coprirà il 100% dell’importo previsto nel progetto, varierà a seconda se i giovani decidono di avviare la propria impresa individualmente o in società; nel primo caso, costituendo dunque una ditta individuale, il finanziamento potrà ammontare al massimo ad € 40.000,00, mentre nel secondo caso, costituendo una società anche cooperativa, il finanziamento potrà essere elevato fino ad € 200.000,00. La misura prevede un contributo a fondo perduto per il 35% dell’importo concesso e per la

Resto al Sud

Resto al Sud

restante parte un finanziamento a tasso zero da restituire in 8 anni di cui due di preammortamento che consiste in un periodo nel quale l’impresa non paga la sorte capitale ma solo la parte interessi della rata; nel caso in esame, visto che il finanziamento è a tasso zero, il periodo di preammortamento non farà dunque scattare rate da versare. Il contributo a fondo perduto verrà erogato direttamente da Invitalia mentre il finanziamento da rimborsare, pari al restante 65% del progetto, verrà erogato tramite banche convenzionate attraverso un protocollo d’intesa firmato con l’ABI e verrà controgarantito da medio credito centrale.
Esattamente come la precedente misura “Microimpresa” gestita da Invitalia, i settori interessati a questa nuova misura saranno quelli prettamente definiti “di produzione” (artigianato, piccola industria, fornitura di servizi) ad esclusione dunque dei settori commerciali e delle libere professioni.
Le domande potranno essere presentate a partire dal 15 gennaio 2018 esclusivamente on line sul portale www.invitalia.it e verranno valutate entro 60 giorni dalla presentazione fino ad esaurimento fondi. Quest’ultimi, al momento, ammontano ad 1.250 milioni di Euro scaglionati per anni nel seguente modo:
36 milioni di euro per l’anno 2017;
280 milioni di euro per l’anno 2018;
462 milioni di euro per l’anno 2019;
308,5 milioni di euro per l’anno 2020;
92 milioni di euro per l’anno 2021;
22,5 milioni di euro per l’anno 2022;
18 milioni di euro per l’anno 2023;
14 milioni di euro per l’anno 2024;
17 milioni di euro per l’anno 2025.
Per partire manca solo il decreto attuativo della misura che, come dichiarato di vertici di Invitalia, sembrerebbe pronto per essere pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale.

Giulio BellanCommercialista – Revisore Legale

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