Furto di cavi di rame nelle colline marsalesi. Venti famiglie al buio per tre giorni

Chiara Putaggio

Furto di cavi di rame nelle colline marsalesi. Venti famiglie al buio per tre giorni

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lunedì 10 Novembre 2014 - 18:15

Nel week end gli impianti sono stati ripristinati, ma i disagi registrati sono stati notevoli
Ladri di rame in azione nella periferia nord del Marsalese. La scorsa settimana, tutto ad un tratto, alcuni residenti di contrada Dara si sono trovati senza corrente. Ogni famiglia, in un primo tempo ha pensato che si trattasse di un guasto al proprio impianto e ha chiamato l’elettricista di fiducia. Poi è arrivata la brutta notizia. Erano stati trafugati i cavi di rame.
Pare che il colpo sia stato messo a segno in due battute. Prima è stata staccata la corrente e poi è stato commesso il furto. Sembra che sia stata trafugata un’intera linea lasciando senza luce più di venti famiglie. “E succede – ha scritto su facebook una delle abitanti della zona – che rimani senza corrente elettrica per tre giorni e quindi senza acqua, luce, internet e così rimani impotente”. I disagi registrati sono stati tantissimi. Alcuni si sono trasferiti nelle loro case al mare – già chiuse da settimane – ma non tutti hanno una seconda casa e chi si è trovato in queste condizioni è stato costretto a vivere come nell’800, illuminando la casa con le candele e scaldando l’acqua sul fornello a gas. In alcuni casi non è stato possibile nemmeno fare questo, visto che alcune cucine hanno l’accensione elettrica. Nel fine settimana l’impianto è stato ripristinato dai tecnici dell’Enel, ma questo genere di furti non sono certo inusuali. Pare che attualmente i ladri siano particolarmente “ghiotti” di trasformatori (ossia macchine elettriche che servono a trasferire, sfruttando l’induzione elettromagnetica, energia elettrica a corrente alternata da un circuito a un altro, modificandone le caratteristiche) che al mercato nero sono quotati circa seicento euro.
Eppure non mancano i controlli delle forze dell’ordine. Lo scorso febbraio in tre sono stati condannati per furto di cavi di rame. Furono arrestati dai carabinieri nell’operazione “Cuprum”. In quel caso l’ipotesi di reato era di furto di rame e interruzione di pubblico servizio.

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