Gaspare Giacalone invita i suoi sostenitori alla correttezza. “Il cambiamento è uno stile diverso nel fare le cose”

redazione

Gaspare Giacalone invita i suoi sostenitori alla correttezza. “Il cambiamento è uno stile diverso nel fare le cose”

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lunedì 24 Aprile 2017 - 13:25

Anche il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone si sta preparando alla fase cruciale della prossima campagna elettorale. Nei prossimi giorni presenterà il suo nuovo programma e i progetti da realizzare per i prossimi cinque anni assieme al movimento Cambia Petrosino.

«Un futuro meraviglioso – dichiara Giacalone – lo costruiremo con la gente semplice, con le donne e gli uomini liberi e con la credibilità di cinque anni di cose fatte e risultati raggiunti. Per una vittoria pulita e altri cinque anni di buona amministrazione: noi continuiamo a fare scelte chiare, limpide e coraggiose. Il mio impegno con i cittadini è solo e soltanto sulle cose da fare».

Gaspare Giacalone ha rivolto un appello alla correttezza in campagna elettorale ai suoi sostenitori: «Anche questa volta – ha scritto – vi prego di attenervi ad un principio per me estremamente importante: la correttezza. Significa avere rispetto degli avversari e tenere sempre uno stile e toni moderati. Non cadiamo nelle provocazioni e non permettiamo assolutamente di sfociare in insulti o offese personali. Spieghiamo pacatamente le nostre idee, i nostri progetti, le cose realizzate in questi anni. Chiediamo agli altri di confrontarci esclusivamente su queste cose. Con alcuni sappiamo già che inutile insistere perché hanno digerito malissimo il cambiamento, semplicemente ignoriamoli. La gente sa capire e valutare perfettamente la differenza nei comportamenti e nel linguaggio che usiamo. Un ambiente pulito comincia con una campagna elettorale pulita e corretta. E la vittoria sarà più bella».

Sui rimborsi che per legge un sindaco può farsi restituire, Gaspare Giacalone ha detto: «A Petrosino in passato, abbiamo sentito disgustose storie di chi ne ha approfittato o addirittura gonfiato le cifre per guadagnarci. Spesso si è trattato di viaggi che non hanno portato alcun risultato per la collettività e quasi sempre non è rimasta nemmeno traccia di quello che è stato fatto o detto. A me questa cosa non è mai piaciuta e mi sono imposto da subito regole severissime».

Sui diversi viaggi fatti in questi anni per difendere gli interessi dei cittadini o per seguire progetti presentati a Bruxelles, a Roma o anche a Palermo, il primo cittadino afferma: «Non ho mai chiesto un centesimo e ho pagato tutto di tasca mia. Perfino gli omaggi tra istituzioni che ci si scambiano nelle feste li ho pagati di tasca mia e quelli che ho ricevuto li ho fatti catalogare e portati immediatamente alla Caritas per farle avere a chi ne aveva bisogno. Ho imposto che per ogni missione si facesse una relazione per spiegare cosa è stato fatto concretamente per rappresentare o difendere gli interessi di Petrosino. Il cambiamento è soprattutto uno stile diverso nel fare le cose ed un rigore morale che sappia superare quello che la legge permette. Fuori e dentro i confini comunali, con dignità e le mani sempre pulite».

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