Giovanni Ferracane si candida alla carica di consigliere comunale a Trapani

Gaspare De Blasi

Giovanni Ferracane si candida alla carica di consigliere comunale a Trapani

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sabato 05 Maggio 2018 - 07:28

Giovanni Ferracane, storico dirigente della sinistra marsalese dagli anni ’90, da qualche tempo si era allontanato dalla politica attiva. Ora giunge la notizia che sarà candidato nella lista “Cambia-menti” per il rinnovo del Consiglio comunale di Trapani, a sostegno del candidato sindaco Giacomo Tranchida.

Ferracane come mai questa insolita scelta?

“Verrebbe da rispondere che anche il candidato sindaco che sostengo non è trapanese. Ma si tratta di una battuta. Tornando alle cose serie, da diverso tempo sono vicino alle posizioni politiche di Tranchida. L’ho sostenuto alle scorse elezioni regionali nelle quali ha riportato un grosso successo sfiorando l’elezione all’Ars.”

A proposito, dopo quel risultato di oltre diecimila preferenze lei è tra quelli che si aspettava una candidatura di Tranchida alle elezioni nazionali dello scorso marzo?

Ero e sono convinto che il partito avrebbe dovuto avere nei confronti dell’ex sindaco di Erice, un atteggiamento diverso. Tranchida, per la sua storia e per il risulatto elettorale recente, meritava un riconoscimento diverso”

Comunque si arriva alla candidatura a sindaco e lei si propone per arrivare a palazzo D’Alì, da consigliere.

“Ho scelto di tornare in pista dopo 10 anni perché ho una visione della nostra provincia che va oltre i campanilismi locali. Trapani merita il ruolo guida, ma di un territorio che in rete possa avere un potere contrattuale verso istanze superiori. Mi spiego meglio: in tema di trasporti per esempio Marsala, Trapani e altri comuni delle provincia potrebbero chiedere assieme dei finanziamenti per la rete stradale o ferroviaria. E con la forza dell’unità sostenere le istanze nelle sedi europee o regionali. Questo aspetto ho chiesto a Tranchida che venga inserito nel suo programma”.

Insomma una serie di alleanze tra comuni. Ma questo non era il ruolo della ex provincia regionale quando lei per due volte è stato eletto nella carica di consigliere provinciale?

“Esatto. Ma poi una incomprensibile legge ha fatto finta di abolirle. Tutti sono rimasti al loro posto meno i rappresentanti eletti dalla gente. E quando dico tutti intendo anche i “problemi”, dalle strade alle scuole superiori che versano in uno stato di totale abbandono. Sento dire che si potrebbe tornare al voto per ripristinare la componente politica, sono d’accordo”.

Lei da spettatore avrà seguito le vicende del Pd di Marsala, che idea si è fatta?

“Proprio dopo la sonora sconfitta alle nazionali si doveva cercare una soluzione invece si sono viste divisioni e polemiche, spesso alimentate dal nulla. Io ricordo che nel duemilaotto quando il partito decise che a Marsala occorreva una candidatura io mi misi al servizio e riuscii, pur sapendo di non avere possibilità di essere eletto, a riportare oltre 2000 mila preferenze”.

Lei è stato consigliere comunale per 2 volte. Segue ancora le vicende amministrative ed in particolare del Massimo Consesso Civico?

“C’è una sorta di tiro a bersaglio nei confronti del sindaco da parte di esponenti della sua maggioranza e del suo partito. Sono atteggiamenti che non condivido. Capisco però che senza il sostegno dei consiglieri della maggioranza e senza l’appoggio del Pd, il sindaco ha delle difficoltà aggiuntive”.

Tornare in campo per lei significa anche occuparsi del partito di Marsala?

Ho già iniziato alcuni incontri in vista del rinnovo del tesseramento in preparazione del congresso cittadino. Ho sempre sostenuto che avere soltanto un circolo nel centro urbano è per la nostra storia insufficiente. Occorre ritornare nelle borgate, creare dei centri si incontro e ascoltare la gente che nel corso degli ultimi anni ci ha abbandonato votando in larga parte per il Movimento Cinque Stelle”

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